Il Gp di Liberazione a Roma: la storica gara ciclistica con un significato oltre lo sport

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La Liberazione d’Italia. Un anno dopo la metaforica liberazione dello sport con il Gp di Liberazione a Roma

Uno scenario mozzafiato nell’Italia ciclistica di 70 anni fa. Il 25 aprile del 1946 infatti la prima gara ciclistica nella capitale liberata da un anno fu una vera e propria boccata d’aria fresca per il popolo italiano. Quando le Associazioni partigiane e l’Unione Velocipedista organizzarono la gara del GP di Liberazione ci si muoveva prevalentemente in bicicletta. Una necessità, diventata uno sport nazionale in quello storico 25 aprile. Una voglia di rivalsa, di libertà, di cuore e d’italianità riunita in un unico grande evento sportivo. Scostandosi dalle macerie ed avvicinandosi allo sport. Dimenticando la guerra e respirando aria di liberazione. Domani, 25 aprile la festa di una Nazione liberata dall’oppressione nazista, liberata dalla censura, dal pensiero imposto ma anche dallo sport obbligato. Il Gran Premio della Liberazione, diventato negli anni la gara di riferimento per i ciclisti dilettanti di tutto il mondo, stava per essere abolita proprio nella sua edizione 2015. Annullata per mancanza di fondi. “Cicli Lazzaretti”, la bottega ciclistica più antica di Roma, però ha indetto una racconta fondi per evitare la chiusura di quella che non è solo una corsa.  “Poi, per il prossimo anno  –  dicono  –  cercheremo di organizzarci meglio“. Intanto domani si corre “la corsa”. Ricordando gli eroi di guerra, la liberazione e la rivalsa di tutto un popolo sportivo storicamente oppresso.

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