Per Marchionne: “Vettel = pace e saggezza”, ne siamo sicuri?

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I suoi precedenti suggeriscono più un binomio alla Tolstoj: “guerra e pace”

Pace e Saggezza. Così Sergio Marchionne ha definito il nuovo pilota della Ferrari, il quattro volte campione del mondo Sebastian Vettel. Pace e Saggezza. Sarà. Se lo dice Marchionne vogliamo provare a crederci. È solo che non è semplice, per chi è appassionato di Formula 1, associare i termini “pace&saggezza” alla figura dell’ambizioso tedeschino classe 1987. Chi segue la Formula 1 non fatica ricordare che il buon Vettel si è conquistato ben 4 allori sedendo e guidando una vettura “spaziale” progettata e continuamente “adattata” da quel genio assoluto che risponde al nome di Adrian Newey. Quando la macchina non è stata più così “spaziale”  o quando i suoi compagni di scuderia hanno iniziato a dargli fastidio con prestazioni e tempi di valore, Seb non ha visto assolutamente di buon occhio la cosa. Prove tangibili, rivedibili e riascoltabili sono: i folli e inutili sorpassi e controsorpassi con Mark Webber per ribadire teoriche supremazie fra galletti; le “lezioni di guida” prese dal giovane Ricciardo alla guida dello stesso mezzo; le con-seguenti comunicazioni, con voce e toni molto alterati, fra pilota tedesco e muretto box. Pace e Saggezza, quando le cose non andavano più che bene, hanno sempre sembrato abbandonare Vettel. Vedremo, a partire da oggi, se Marchionne ci ha detto la verità.

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