Reggina, Di Bari: “C’è rabbia. Non vogliamo alibi ma ho fiducia”

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Stamattina è toccato a Vito Di Bari presentarsi ai microfoni della sala stampa del Sant’Agata. L’ex Taranto è in dubbio per lunedì sera. “Non sto benissimo, mi sto allenando ancora a parte e fino ad oggi non ho mai preso parte al lavoro con il resto della squadra. Vediamo come si evolverà la situazione nei prossimi giorni, fortunatamente giochiamo in posticipo e avrò qualche giorno in più ma , ad oggi, avverto ancora dolore purtroppo. Voglio esserci? Mi sembra ovvio, è una partita importantissima e la squadra è in difficoltà, considerate le assenze, ma dovremo prendere una decisione insieme al mister. Oggi è difficile fare una previsione, è dura. Partita speciale per me? Vivo a 40 km da Bari, verranno tanti amici a vedermi: non tifo Bari ed ho giocato nel Taranto, con il quale c’è grande rivalità. E’ anche vero che, per un pugliese, giocare al S.Nicola è motivo d’orgoglio”

Secondo il numero 21 amaranto la squadra è carica, soprattutto dopo il Varese: “C’è rabbia, ciò che fa più male è che tutti hanno visto che chi doveva esser redarguito era il Varese ed in particolare Ebagua, e invece ci troviamo penalizzati noi. La situazione di Barillà, poi, è paradossale: ha un naso rotto e 2 giornate di squalifica. Che dire, se non che c’è grande perplessità per quanto successo sabato in campo e per le decisioni prese successivamente…”

Di Bari appare non nega l’evidenza sull’attuale momento della Reggina: “Oggi non è tempo per le promesse, ma per i fatti. Parla il campo e dice che la classifica è dura per noi. Non vogliamo alibi ma è doveroso sottolineare come la sorte non ci abbia assolutamente assistito e, pur con tutti i nostri limiti, che nessuno vuole negare, meriteremmo ben altra classifica per quanto fatto fino ad oggi. La graduatoria, peraltro, è molto corta, e 4-5 punti, quelli che ad oggi ci mancano, stravolgono ambizioni e giudizi su una squadra”.

Nonostante questo dichiara fiducia: “Siamo giovani ma abbiamo valori umani importanti. La Reggina oggi può contare su un gruppo omogeneo, solido, formato da ragazzi eccezionali. Vedo elementi del ’91, del ’92, del ’93 allenarsi da professionisti esemplari. Faccio i nomi di Fischnaller, di Comi, di Ely: ragazzi giovanissimi che, per come vivono la professione, possono dire di esser più calciatori di me che ormai ho 30 anni. Sabato, dopo la partita, nello spogliatoio, ho visto gente che faticava a trattenere le lacrime per la rabbia seguita ad un risultato che volevamo a tutti i costi ed è sfuggito: io ho fiducia perchè siamo una squadra valida che ha voglia di uscire in fretta da questa situazione e sta lavorando con ottimismo per farlo”.

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