Lippi: “Bene il Milan, ma non è pronto per l’alta classifica. Juve, pesa l’assenza di Conte. In Cina mi piacerebbe avere il Gattuso dei tempi migliori”

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“Milan-Juve? Non l’ho vista, ci sono sette ore di differenza. Vedo quelle partite che si giocano alle 15, qui alle 10 di sera, o i posticipi delle 18”. Sono le parole del tecnico del Guangzhou, Marcello Lippi, vincitore del campionato cinese e della Coppa di Cina, a Radio Anch’Io Sport, parlando del campionato italiano. “La Juve ha pagato la gara con il Chelsea? Ma ha giocato anche il Milan in Champions. Il Milan si sta ritrovando dopo una partenza complicata. Non dico che sia di nuovo pronto per l’alta classifica ma sulla strada giusta.”  prosegue l’ex ct azzurro campione del mondo. ”La Juventus e’ ancora la squadra piu’ forte ma dovra’ fare i conti con qualche battuta d’arresto. Magari alla lunga si e’ sentita la mancanza del suo condottiero anche se Antonio fra poco tornera’ in panchina”. Marcello Lippi dalla Cina vede ancora i bianconeri favoriti nella corsa alla scudetto: ”Penso alla Juventus come la squadra favorita per valori tecnici, anche se l’Inter se stasera dovesse vincere a Parma si avvicinerebbe a un punto. Insomma e’ un campionato ancora aperto”. La sconfitta della Juventus ieri sera al Meazza, per Lippi, non e’ figlia delle fatiche della Champions: ”Anche il Milan ha giocato in Europa – ricorda Lippi – magari quando arriveranno la Champions a primavera, allora si che le partite condizioneranno il campionato”. Le polemiche arbitrali che hanno contrassegnato il campionato italiano Lippi non le commenta (‘‘sinceramente non mi interessano, sono talmente lontano…”), mentre dice di ”guardare sempre con piacere il calcio tecnico: Juve e Napoli sono partite come assolute protagoniste, poi il Napoli ha un pochino rallentato poi c’e’ stata l’inter che e’ venuta fuori alla grande superando il processo di rinnovamento in corso. Ha vinto meritatamente a Torino contro la Juventus. E anche il Milano dopo queste tre ultime belle partite (Napoli, Anderlecht e Juventus) non dico che sia di nuovo pronto per l’alta classifica ma e’ sulla strada giusta”.”Se l’Inter vince questa sera puo’ andare ad un punto dai bianconeri e mi sembra ancora tutto aperto. A marzo quando tornera’ la Champions allora le partite condizioneranno anche il campionato”. Lippi non tocca altri argomenti se non tecnici. “Ripicche e accuse tra Inter e Juve? Io sono ormai talmente lontano, sono ormai su una nuvola che non mi interessa“. Oggi allenatore del Guangzhou Evergrande, che ha portato alla vittoria in campionato e in Coppa di Cina, Lippi assicura di non avere nostalgia del calcio italiano: ”Non rimpiango niente sinceramente – risponde – ho nostalgia del mio Paese e della mia famiglia. Se proprio dovessi dire una cosa, allora dico che mi piacerebbe avere in squadra un Gattuso dei tempi migliori, mi aiuterebbe tanto. Ecco, un paio di giocatori italiani non mi dispiacerebbe averli in squadra”. Un giudizio sulla sua squadra: “Il Guangzhou e’ una buona squadra, con degli extracomunitari abbastanza forti, ed e’ probabilmente la piu’ forte squadra in Cina. Tre anni fa era in serie B ma il grande capo voleva un allenatore internazionale ed erano 7-8 mesi che erano in contatto con me, poi mi sono convinto. La differenza sta nell’aggressivita’, nel gioco senza palla i ritmi sono piu’ lenti, ma c’e’ un buon livello tecnico”.

Marcello Lippi  commenta cosi’ la sua prima stagione in Cina. “Il calcio italiano l’ho vissuto per tanti anni con tante soddisfazioni e la mia voglia era di fare un’esperienza completamente diversa. Qui sono andato in tanti campi e sono stato applaudito come esponente di un calcio che loro stanno cercando di imitare”. In Cina non devono crescere solo i giocatori ma anche arbitri e dirigenti. “La crescita di un calciatore deriva dagli impegni di livello internazionale, e anche gli arbitri non hanno questa esperienza e i guardalinee ancora meno. C’e’ poi il pericolo corruzione e spesso veniamo arbitrati da terne vietnamite o coreane”.  Il campionato cinese e’ ancora lontano pero’ da quelli europei. “Il calcio cinese e’ ancora un pochino indietro. Non basta comprare uno o due giocatori di livello per diventare competitivi. Lo Shanghai Shenhua ha comprato Drogba e Anelka ed e’ arrivato 11esimo. Ci vuole un’ossatura di giocatori cinesi di buon livello e’ questo che fa la differenza”, aggiunge Lippi. “I dirigenti anche qui cercano di aumentare il numero di stranieri da comprare, ma io ricordo sempre ai miei dirigenti che non si fa una buona squadra solo comprando all’estero. Non e’ quella la strada, bisogna intensificare il lavoro sul settore giovanile, prendere allenatori bravi e formare calciatori cinesi”. Secondo l’ex ct azzurro ci sono alcuni giocatori cinesi che potrebbero militare in Italia. “Ci sono 3-4 giocatori che potrebbero giocare in Italia, difensori e centrocampisti meno gli attaccanti che non hanno furbizia”. Anche in Cina come in Italia si gioca “in due o tre giornate e in orari diversi. La Cina e’ grandissima e nei luoghi piu’ caldi spesso si gioca in notturna, ma il tutto non e’ in funzione della televisione ma spesso del clima. Il calcio in Cina e’ molto seguito, non come trasmissioni sul calcio ma di partite del campionato italiano, inglese e spagnolo”.

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