Grazie alla vittoria nello scontro al vertice dell’ottava giornata, la Juventus ha staccato il Napoli in vetta alla classifica. Può iniziare così la prima fuga del campionato, anche perchè i bianconeri con il migliore attacco (19 reti fatte) e la migliore difesa (4 reti subite) non sembrano avere rivali in grado di impensierirli più di tanto. I campioni d’Italia in carica hanno dimostrato, nella gara di Sabato, che attualmente hanno non solo la squadra titolare più forte, ma anche le cosiddette riserve, considerando che a fare la differenza contro i partenopei sono stati i subentrati. Degno di nota il francese Paul Pogba, utilizzabile con ottimi risultati sia da mediano che da mezzala; il futuro di questo ragazzino, cresciuto alla corte di Sir Alex Ferguson, potrà essere raggiante, i tifosi sono autorizzati a sognare.
Il Napoli esce leggermente ridimensionato dal big match, ma sono stati principalmente gli episodi a punire la compagine di Mazzarri, che non dovrebbe pensare all’anno sabbatico, ma continuare, come ha sempre fatto, a dare la carica ai suoi per centrare, quanto meno, il piazzamento per la qualificazione diretta in Champions League. In corsa con i partenopei ci sono Lazio ed Inter, appaiate a quota 18 punti. I biancocelesti hanno strapazzato un Milan troppo brutto per essere vero, che per la prima volta dopo 16 anni da quest’oggi sarà in ritiro punitivo. La squadra di Petkovic è in condizioni atletiche smaglianti e il reparto avanzato (Klose, Candreva ed Hernanes su tutti) offre adeguate garanzie. L’Inter sta trovando i giusti equilibri e il rientro di Palacio ha già dato maggiore vitalità in attacco, Stramaccioni non può fare altro che andare avanti su questa strada.
In classifica, appena 4 punti più indietro troviamo la Roma, che, sotto di 2 gol nel primo quarto d’ora di gara col Genoa, reagisce grazie agli uomini di maggior classe (Totti, Osvaldo, De Rossi e Lamela). La banda di Zeman, trovando il giusto compromesso tra la tattica spregiudicata del proprio coach e le caratteristiche tecniche dei propri giocatori, può diventare un cliente scomodo per chiunque.
In soli 6 punti troviamo raccolte tutte le altre squadre, ad esclusione del Siena, staccato di 4 punti in fondo alla classifica e sconfitto, nonostante un buon avvio, in casa dell’Atalanta (da rivedere la punizione capolavoro del professor Cigarini); Cosmi dovrà lavorare molto sul morale dei suoi, che hanno le qualità per rialzarsi, ma la penalizzazione è un macigno molto pesante sulle speranze di salvezza. La Fiorentina ed il Chievo si sono divise la posta in palio con un botta e risposta nell’arco di un solo minuto, così come hanno fatto Palermo e Torino, in una gara ancor più priva di emozioni. Emozioni che hanno latitato anche nel match dell’ora di pranzo tra Cagliari e Bologna, acceso solo dalle polemiche per un gol fantasma di Gilardino, ma la sestina arbitrale (guidata da Doveri della sezione AIA di Roma) ha preso la decisione corretta non assegnando la rete.
Decisivo sulle sorti della partita anche l’arbitraggio del signor Peruzzo di Schio, nella gara tra Parma e Sampdoria; i blucerchiati, rimasti in dieci per l’espulsione del portiere Romero, sono stati puniti da un rinato Amauri, autore di una doppietta, e nel finale hanno provato a riaprire la partita con un calcio di rigore siglato da Eder, ma ormai era troppo tardi. Insieme a quella di Amauri, l’ottava giornata vede un’altra rinascita, quella di Maicosuel tornato al gol ed applaudito dai tifosi, dopo lo sciagurato rigore battuto nel preliminare di Champions League; il suo gol è servito all’Udinese per sconfiggere il Pescara, la squadra che sta avendo maggiori difficoltà in questo avvio di campionato.