La pazzesca storia di Adrian, il portiere senza squadra: faceva l’attaccante, gioca al Liverpool da 8 giorni ed è l’eroe della Supercoppa

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Adrian è l’eroe della Supercoppa del Liverpool: il portiere, senza squadra fino ad 8 giorni fa, para il rigore decisivo contro il Chelsea. E pensare che da bambino voleva fare l’attaccante…

Quello del portiere è uno dei ruoli più belli ed allo stesso tempo più infami del calcio: una parata salva il risultato, un errore ha il sapore di una condanna. E diciamolo chiaramente: l’attaccante segna il gol decisivo, si prende le luci della ribalta, fa vendere i biglietti, può permettersi di sbagliare, magari avrà un’altra occasione; il portiere non avrà una seconda opportunità, se sbaglia si è un gol sotto. L’estremo difensore, ultimo baluardo fra gli avversari e il pallone del pareggio o della sconfitta, l’unico che deve saper giocare con i piedi tanto quanto con le mani, spesso è il vero eroe della partita.

Credits: Instagram @Adriansanmiguel

Lo sa bene Adrian San Miguel del Castillo che, ironia della sorte, da bambino voleva fare l’attaccante. Ai provini con il Betis Siviglia, all’epoca 12enne, si presentò come futuro bomber e lo presero… ma come portiere. Oggi il 32enne spagnolo siede, guanti alle mani, sul tetto d’Europa insieme al suo Liverpool. Che poi, definirlo ‘suo’, è forse anche una forzatura. Dopo una carriera senza infamia e senza lode, passata fra Betis Siviglia e West Ham, Adrian si è infatti ritrovato senza squadra al termine della stagione. Il Liverpool ha deciso di puntare su di lui dopo l’addio di Mignolet, firmandolo il 6 agosto, più per scaldare la panchina che per reale necessità vista la presenza di uno dei migliori portieri al mondo in rosa, il brasiliano Alisson. Alla prima partita in Premier League, problema al polpaccio per Alisson, Adrian diventa il portiere titolare e si ritrova a giocare dal primo minuto qualche giorno dopo anche in Supercoppa Europea, alla sua seconda partita con i Reds.

Gioca una gara attena ma prende gol da Giroud, ai supplementari rischia di mandare tutto al vento causando il (dubbio) rigore su Abraham che trascina la partita sul 2-2 ai calci di rigore. Dal dischetto non sembra sbagliare nessuno. Si presenta il giovane Abraham per l’ultimo penalty del Chelsea prima di andare ad oltranza: Adrian lascia lì il piede, il pallone gli sbatte contro e il Liverpool è Supercampione d’Europa. Da bambino voleva fare l’attaccante ed ha ripiegato come portiere. Fino ad 8 giorni fa non aveva squadra. Da riserva si è ritrovato titolare, obbligato, nella partita che decide la squadra più forte d’Europa. Oggi alza il primo trofeo della sua carriera dopo 1 partita e mezzo con il Liverpool. Che storia quella di Adrian

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