Formula 1 – Il futuro di Vettel e Leclerc e i problemi con le gomme, l’analisi di Binotto: “nei test invernali sembravamo competitivi, ma…”

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La profonda analisi di metà stagione di Mattia Binotto: il team principal Ferrari stila un primo bilancio del 2019 durante la pausa estiva

La prima parte della stagione 2019 di Formula 1 non è stata positiva per la Ferrari: la pausa estiva dunque servirà al team del Cavallino per mantenere alta la concentrazione e provare a tornare in pista più competitivi, in modo da poter lottare per una vittoria che manca ormai da troppo tempo.

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photo4/Lapresse

Dopo aver confermato che Vettel e Leclerc saranno piloti Ferrari anche nel prossimo anno, dichiarando che “abbiamo una coppia di piloti di alto livello e non vedo perché dovremmo cambiare qualcosa. Hanno entrambi un contratto e non ci sono dubbi sul fatto che Vettel rimanga con noi anche per il 2020”, Mattia Binotto ha rilasciato una lunga intervista a Motorsport nella quale fa una profonda analisi sulla situazione Ferrari: “confermo che durante la prima sessione dei test invernali siamo sembrati molto competitivi, ma se ricordate bene nell’ultima giornata del secondo test Hamilton era stato più veloce di noi. Sulla base di quei riscontri siamo partiti per l’Australia consapevoli che la Mercedes sarebbe stata competitiva, ma a Melbourne non siamo stati sorpresi dalla loro velocità quanto dalle nostre scarse prestazioni. Non siamo arrivati in Australia pensando di essere in vantaggio, ma credevamo di essere li a giocarcela, ed invece non è stato così. A distanza di due settimane in Bahrein è andata meglio, e questo è un aspetto importante se valutiamo la prima metà di stagione nel suo complesso. Abbiamo visto un’altalena di prestazioni che ha coinvolto diverse monoposto, ed anche la vettura che è stata indubbiamente la migliore (la Mercedes) su alcune piste non si è confermata la più veloce. Questa fluttuazione delle prestazioni ha coinvolto tutte le monoposto, e per avere un’idea sul reale potenziale bisogna guardare la media”.

mattia binotto f1 gp cina
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Oltre alla prestazione pura, che nella prima parte di stagione per noi non è stata all’altezza delle aspettative, abbiamo anche perso alcune opportunità, e certamente se oggi avessimo qualche vittoria all’attivo l’immagine nel suo insieme risulterebbe completamente diversa. Nel bilancio della prima metà di stagione vedo anche una monoposto che sta crescendo, ed è un buon segno perché significa che siamo nella giusta direzione, sappiamo che non c’è nulla di magico in F1, non si possono risolvere tutti i problemi da una gara all’altra, ma è importante che si capisca la direzione dello sviluppo, e questo aspetto penso che sia positivo”, ha aggiunto il team principal Ferrari.

Andrej ISAKOVIC / AFP

Abbiamo una buona potenza che ci aiuta sui rettilinei, ma poi ci manca un po’ di carico aerodinamico, è una questione di equilibrio. Dopo poche gare un aspetto è stato chiaro: serve molto carico aerodinamico per utilizzare al meglio gli pneumatici che abbiamo a disposizione questa stagione. Sulla base di questo riscontro se potessi tornare indietro di un anno… la risposta è sì, dedicherei maggiore attenzione al carico aerodinamico rispetto a quello che abbiamo fatto, anche a svantaggio del drag. Ma possiamo chiamarlo un concetto? Non credo, penso piuttosto che si tratti di un’esigenza diventata più chiara dopo le prime gare di quest’anno”, ha continuato Binotto.

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“Oggi per modificare le specifiche delle gomme è necessario che il 70% delle squadre approvino il cambiamento. Credo che sia il processo ad essere sbagliato, potrei capirlo se prima di ogni stagione fosse possibile definire le specifiche degli pneumatici con la stessa maggioranza, ma non possiamo far nulla in questo senso. E ribadisco che questo non ha nulla a che fare con Pirelli che da parte sua sta cercando di fare del suo meglio. Abbiamo deciso di lavorare su una lettera d’intenti grazie alla quale stiamo cercando di chiarire quale dovrebbe essere la specifica degli pneumatici per la prossima stagione, e questa è una procedura che non esisteva anni fa. Certamente oggi abbiamo gomme difficili da portare in temperatura e con una finestra di utilizzo molto ridotta, e quando si surriscaldano cala l’aderenza e si accentua lo scivolamento, che diventa molto evidente soprattutto quando si è dietro un’altra monoposto. Vogliamo provare a gestire diversamente questi aspetti in futuro? Credo di si, e ancora una volta sottolineo che non è nei compiti della Pirelli aiutare o supportare una singola squadra, il loro compito è fornire il miglior prodotto per la Formula 1 in generale, ma dovremmo anche capire qual è il processo migliore per assicurarci di non ritrovarci nuovamente in una situazione come quella che stiamo vedendo in questa stagione“, ha concluso.

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