Alfa Romeo: ecco cosa si nasconde dietro la chiusura dello stabilimento di Cassino

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Lo stabilimento di Cassino resterà chiuso per tre settimane e la produzione ripartirà non prima del 7 maggio

La notizia ovviamente non delle più allegre e confortanti, Lo stabilimento Alfa Romeo di Cassino resterà chiuso per ben tre settimane, infatti la produzione dei modelli ripartirà non prima del 7 maggio. Si tratta di una situazione molto grave che nasconde nemmeno troppo velatamente una vera e propria crisi di vendite dei modelli della Casa del Biscione.

Anche se minimizzata più volte dai vertici FCA, questa crisi è iniziata già sul finire del 2018 ed è stata alimentata da un preoccupante crollo delle vendite sia nel Vecchio Continente che in Nord America, zona geografica nella quale Alfa romeo credeva tanto da investire molto su questo territorio effettuando un ritorno del marchio agognato per molti anni.

Il problema è che questa crisi, sotto gli occhi di tutti- è frutto di una politica a dir poco scellerata portata avanti ormai da troppo temo dai vertici di Fiat-Chrysler. Non è possibile infatti continuare a sperare in un rilancio del marchio, quando si punta su una gamma incompleta e a tratti obsoleta.

Incompleta perché gli unici modelli di recente presentazione sono Giulia e Stelvio e ormai entrambi hanno bisogno di un restyling per rimanere al passo della concorrenza, q questo si aggiunge un modello come la Giulietta, con alle spalle 9 anni e nessun restyling di rilievo.

Ripetiamo che non è possibile sperare in un rilancio serio quando il ricambio generazione è così lento, infatti anche nel prossimo futuro non sono per nulla confortanti. Nei prossimi due anni si attendono infatti solo un modello nuovo (il SUV Tonale) e i restyling delle già citate Giulia e Stelvio. Ci dispiace affermare che un marchio nobile e ricco di Storia come Alfa Romeo non merita questo tipo di trattamento, a questo punto sarebbe meglio che Manley e soci vendessero la Casa del Biscione a qualche altro Gruppo intenzionato ad effettuare investimenti seri, cospicui e mirati, così forse potremmo finalmente vedere risorgere uno dei pilastri indiscussi dell’automotive mondiale.

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