Autovelox, il ministro Toninelli è pronto a fare guerra ai Comuni che fanno cassa con le multe

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L’obiettivo di Toninelli è ottenere la divisione dei proventi tra Comune ed ente proprietario della strada

Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli, in un’intervista alla Camera ha scoperto le sue carte affermando che presto “saranno affrontati tutti gli aspetti tecnici per il nulla osta al decreto attuativo relativo all’utilizzo dei proventi derivanti dalle sanzioni per violazioni del codice della strada, nonché all’impiego degli autovelox”.

Cerchiamo quindi di fare chiarezza sul significato delle parole del Ministro: innanzi tutto bisogna sottolineare che la legge 120/2010 stabilisce che i proventi degli gli autovelox istallati dai Comuni su strade statati, regionali o provinciali, debbano essere suddivisi a metà tra il Comune e l’ente proprietario della strada. Con i guadagni delle multe, quest’ultimo provvederà alla manutenzione della strada e alla sicurezza degli automobilisti, inoltre eviterà ai comuni di far cassa con gli autovelox.

Purtroppo la legge del 2010 non è mai diventata operativa perché necessita di un decreto attuativo che non è mai arrivato a causa degli “scontri” tra le lobby interessate. Lo scorso fine gennaio, lo schema di questo discusso decreto è stato inviato alla Conferenza Stato-città ed autonomie locali, dopodiché il 6 febbraio si è svolta una prima commissione tecnica a cui hanno partecipato il Ministero dell’Economia e le altre amministrazioni coinvolte.

A questo punto si attendono le misure promesse da Toninelli per “garantire un uso corretto dell’autovelox”. Come abbiamo accennato in precedenza, infatti, il Ministro ha dichiarato di volere contrastare la pessima abitudine delle amministrazioni locali di far cassa con gli autovelox, costringendo gli automobilisti a pagare multe molto salate sfruttando rilevatori di velocità non segnalati correttamente.

C’è da dire che i Comuni non si faranno scoraggiare così facilmente, infatti gli autovelox valgono 1,7 miliardi di euro l’anno in multe, una somma considerevole che alcune amministrazioni sfruttano come unica, o quasi, fonte di guadagno per rimpinguare casse che risultano spesso vuote a causa del progressivo  spopolamento dei piccoli centri urbani, in particolare nel sud Italia.

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