Scontri tra polizia e tifosi della Lazio: “condotta criminale, a prescindere dalla rivalità sportiva”

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Girolamo Lacquaniti, portavoce dell’Associazione nazionale funzionari di Polizia, ha parlato degli scontri nella notte coi tifosi della Lazio protagonisti

I fatti di questa notte a Roma sono la dimostrazione evidente che la violenza degli ultras non è semplicemente legata alla rivalità tra tifoserie o incontri a rischio ma si tratta di condotte criminali che cercano di condizionare lo Stato e le istituzioni dello sport“. Lo afferma Girolamo Lacquaniti, portavoce dell’Associazione nazionale funzionari di Polizia. “Ieri i tifosi della Lazio stavano celebrando l’anniversario della fondazione della loro squadra, non avevano sul posto rivali da fronteggiare e (teoricamente) avrebbero dovuto solo dare sfogo alla loro fede calcistica”. Invece ”in assenza di qualunque provocazione e senza alcun motivo hanno deciso di attaccare lo Stato, che in quel momento indossava le uniforme dei poliziotti in servizio per sferrare un attacco tanto proditorio quanto violento. Per questo – spiega Lacquaniti – riteniamo ribadire che il fenomeno della violenza nell’ambito di un certo tipo di tifo organizzato non rappresenta un problema sociologico bensì una espressione di natura criminale al pari di altre organizzazioni per delinquere che, attraverso la violenza, cercano di estorcere vantaggi di natura economica”. “Ad un tale fenomeno va quindi data una risposta di assoluta fermezza – conclude Lacquaniti – evitando di trattare con chi non è diverso da mafiosi, rapinatori o spacciatori. Con i delinquenti lo Stato non può e non deve scendere a nessun tipo di compromessi“. (Sin/AdnKronos)

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