F1, l’inizio di una nuova era: ecco come cambia la Ferrari con Mattia Binotto

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Il nuovo team principal avrà maggiori poteri rispetto al proprio predecessore, continuando a svolgere anche le sue mansioni di direttore tecnico

Una nuova era è cominciata, Mattia Binotto è ufficialmente il nuovo team principal della Ferrari, un ruolo impegnativo che sarà leggermente diverso da quello ricoperto da Maurizio Arrivabene negli ultimi quattro anni.

Binotto e Arrivabene
Lapresse/Photo4

Stando infatti al comunicato diramato ieri dalla scuderia di Maranello, l’ingegnere di natali svizzeri continuerà a mantenere anche il proprio incarico di direttore tecnico del team, divenendo dunque responsabile delle attività svolte in fabbrica e in pista. Davvero un compito alquanto difficile per Binotto, che tuttavia pare abbia accettato di buon grado salendo sul ponte di comando della squadra che ha cominciato a conoscere nel 1995, quando entrò in punta di piedi a Maranello come motorista della squadra test. A distanza di 23 anni, Binotto è adesso a capo della Gestione Sportiva, con in mano la responsabilità di far tornare alla vittoria la Ferrari, interrompendo un digiuno che dura dal 2007. Il fatto di aver avuto a che fare in carriera con il settore motori e quello elettronico del Cavallino, altre ad averne curato i rapporti commerciali con i partner, ha spinto i vertici della scuderia a scegliere lui e non Arrivabene, costretto a farsi da parte dopo l’ultimo Mondiale fallimentare.

sebastian vettel
photo4/Lapresse

Binotto avrà adesso il compito di riorganizzare l’intera GES, ma non ci saranno cambiamenti degni di nota, visto che il nuovo team principal aveva lavorato a stretto contatto con Marchionne durante l’ultima rivoluzione. Tutte scelte prese di concerto con l’ex presidente, scomparso troppo precocemente pochi mesi fa. Una figura che assumerà maggior potere sarà senza dubbio quella di Laurent Mekies, ex responsabile della sicurezza alla FIA che potrebbe a breve assumere il ruolo di direttore sportivo. Una figura quest’ultima che tornerebbe dunque nell’organigramma del team, dopo la sua cancellazione avvenuta in seguito all’addio di Massimo Rivola nel 2016. Per quanto riguarda i piloti, a tremare è per lo più Sebastian Vettel, visto lo strettissimo rapporto con Arrivabene, arrivato a difenderlo anche davanti ad errori grossolani come quelli commessi a Hockenheim o Monza. Per Leclerc invece si tratta di una grande occasione per puntare subito a vincere, slegandosi da quei paletti fissati dall’ex team principal poco dopo il suo arrivo dalla Sauber. Non ci resta che assistere a questo nuovo cambiamento che, per la Ferrari, dovrà avere un unico epilogo: la vittoria!

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