Cosa stabilisce e che cos’è la regola del coaching? La normativa tanto discussa in queste ore per il warning segnalato a Serena Williams durante la finale femminile degli US Open
La finale femminile degli US Open 2018 è passata alla storia non soltanto per la prima vittoria in uno Slam della giovane Osaka, ma anche per la tremenda sfuriata di Serena Williams nei confronti dell’arbitro. La tennista americana ha letteralmente perso la testa quando si è vista chiamare un warning per ‘coaching’, andando a protestare a gran voce contro l’arbitro. Nella conferenza stampa post match, la tennista ha accusato l’arbitro di essere “ladro e sessista”, difendendosi dalle accuse di coaching. Il suo allenatore, Patrick Mouratoglou, ha però confessato (incastrato da un filmato) di aver “infranto le regole come tutti i coach”, confermando le accuse di coaching.
Ma dunque, che cos’è la tanto dibattuta regola del coaching? Il regolamento ITF è molto chiaro al riguardo:
REGOLA 30. Istruzioni ai giocatori (coaching)
- Istruire il giocatore (coaching) significa comunicare con lui, consigliarlo o istruirlo in qualunque maniera e con qualunque mezzo
- Nelle manifestazioni a squadre in cui c’è un capitano di squadra seduto in campo, questi può istruire il giocatore/i durante l’interruzione di partita e quando i giocatori cambiano lato del campo alla fine del gioco, ma non quando cambiano lato del campo dopo il primo gioco di ogni partita o durante il tie-break.
- In tutti gli altri incontri è vietato istruire il giocatore (coaching).
CASI E DECISIONI