Olimpiadi 2026, che confusione: Sala auspica l’intervento del Governo, la Appennino chiede chiarezza, il punto

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Olimpiadi Invernali del 2026, le discussioni non cessano, la candidatura di Milano-Cortina continua a prendere piede, con Torino sullo sfondo

Se finalmente partiamo, possiamo vincere“. Ne è convinto il presidente del Coni, Giovanni Malagò a proposito della candidatura alle Olimpiadi Invernali del 2026, parlando a ”Circo Massimo” su Radio Capital. “Oggi siamo a Bologna per una Giunta esecutiva, poi andremo a Rimini per le finali del Trofeo Coni. In Giunta parleremo di questa nuova ipotesi Lombardia-Veneto per il 2026: è tutto molto caldo, tutto avvenuto da poco. L’asse Milano-Cortina? Vediamo come si sviluppa questo dossier. Il Coni sarà vicino perché è la sua mission ma non ha la forza né il potere di sostituirsi al governo. Ieri abbiamo avuto una riunione tecnica a Losanna: sono andati i rappresentanti di Milano e Cortina, vediamo gli sviluppi della situazione e come procede la costruzione di questo nuovo dossier“, ha aggiunto il numero uno dello sport italiano che ha poi ricordato che negli Usa o in alcuni paesi dell’est sono i privati a firmare le garanzie per le Olimpiadi, “come è avvenuto per Los Angeles 2028 dove la firma non l’ha messa Trump”. “L’assenza del governo è uno scoglio in più ma c’è tempo fino a gennaio perché è quella la data in cui il governo dovrà dare la propria disponibilità ed ha ragione il governatore della Lombardia Fontana quando dice non capisco perché con tre soggetti il governo è presente e se ne sfila uno non lo è più”. Una manovra Lega-Pd per fare asse contro i Cinque stelle? “In un Paese normale con più candidature si va al voto e poi si tifa tutti per uno. Noi non riusciamo ad arrivare nemmeno alla candidatura. Eravamo a pochi millimetri dal traguardo“.

Il Cio ci darebbe 980 milioni di euro per le Olimpiadi del 2026: stiamo perdendo questa possibilità“, ha poi sottolineato il presidente del Coni. “Il governo aveva proposto l’unico modo per far partire la candidatura, chiedendoci di valutare un progetto che unisse le tre città coinvolte (Cortina, Milano e Torino, ndr) e costasse meno -ha spiegato Malagò- Abbiamo provato a far restare tutti uniti e compatti, anche io avevo chiesto di non litigare adesso ricordando a tutti che non stiamo ottenendo le Olimpiadi, ma ci stiamo candidando per concorrere in una gara per un evento che avverrà tra otto anni, non subito. Con la possibilità anche di dare un lavoro ai nostri ragazzi. Tutta questa situazione e’ difficile da comprendere“. Malagò ha anche spiegato di aver cercato di convincere la sindaca di Torino Chiara Appendino, anche nella giornata di ieri. “Abbiamo parlato nuovamente, i nostri rapporti sono più che buoni, auspicavo un ripensamento ma in questo momento la vedo complicata –ha spiegato Malagò-. Ho proposto alla Appendino di venire a Roma, magari per vedersi con gli altri e fare il punto della situazione per cercare di capire i margini di manovra, ma onestamente mi ha risposto che restano sulle loro posizioni. I cinque stelle hanno problemi con i cinque cerchi? Non do giudizi politici, ma così sembra“. (Red-Spr/AdnKronos)

Milano, Sindaco Sala: “chi governa veda Olimpiadi come investimento e non come spesa”

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LaPresse/Mourad Balti Touati

Mi aspetterei che chi governa il Paese abbia una visione di lungo periodo, e consideri un grande evento un investimento e non una spesa che toglie soldi ad altri. L’appoggio del Governo per le regole del Cio ci deve essere. Per i fondi io non mi fascerei la testa, c’è tempo”. Lo ha dichiarato il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, parlando del nodo Olimpiadi 2026 oggi a Milano a margine della visita del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, all’Istituto nazionale tumori. “Giusto -ha aggiunto il primo cittadino- l’atteggiamento dei due governatori che dovrebbero rispondere in termini di garanzie quando chiedono perché per tre città sì e per due no: è un giochino politico”. (Lus/AdnKronos)

Torino, Sindaco Appendino: “chiarire se i fondi saranno statali o privati”

Per me è fondamentale e imprescindibile che sia fatta la massima e totale chiarezza su chi finanzia l’evento e come. Se si vuole portare avanti l’ipotesi di Olimpiadi senza fondi statali ma sostenute da Regioni e privati si chiarisca prima chi mette quanto, altrimenti è da irresponsabili andare avanti alla cieca. Non si prendono impegni a scatola chiusa. Torino non c’è perché la proposta manca di chiarezza e trasparenza“. Lo ha scritto l sindaca di Torino, Chiara Appendino in un lungo post su Facebook a proposito della candidatura ai Giochi Invernali del 2026. “Come molti di voi sanno, Torino si è candidata alle Olimpiadi del 2026 tramite una delibera di Consiglio approvata dalla maggioranza. Ci siamo impegnati con tutte le nostre forze per presentare una candidatura unitaria della Città e delle Valli Olimpiche che rispondesse non solo ai nuovi criteri di sostenibilità economica e ambientale previsti dal Cio ma che fosse in linea anche con i nostri valori di spirito comunitario, di visione del futuro, di sviluppo e valorizzazione del territorio a lungo termine, con ricadute positive sul nostro patrimonio materiale e immateriale. E, non ultimo, sui posti di lavoro“, ha spiegato la sindaca di Torino. “Siamo tuttora convinti che il nostro fosse il progetto migliore, Torino è anche forte di un’eredità impiantistica e infrastrutturale che la rendeva una scelta naturale per il 2026 e sicuramente più economica di altre. Milano, ancor prima che Torino iniziasse il suo iter, aveva avviato la stesura di un proprio dossier in collaborazione con il Coni. Infine, si è aggiunta Cortina. Il Coni, ricevuti i tre dossier, ha optato per una candidatura congiunta di Torino, Milano e Cortina, senza però considerare nei costi del nuovo dossier unitario, le nuove infrastrutture ancora da realizzare e lasciando inspiegabilmente al Piemonte tre sole discipline, due a Torino e una a Sestriere“, ha aggiunto la Appendino.

Appendino
LaPresse/Nico Campo

Nonostante non la condividessi, non ho mai detto no a questa ipotesi perché ho sempre ritenuto che la decisione finale di candidare un territorio così vasto – comprendente 4 regioni, quasi tutto l’arco alpino Italiano e la Pianura Padana – ad ospitare ed organizzare un evento così complesso, spettasse al governo, anche in quanto ente finanziatore. Dopo una lunga serie di incontri a Roma, lo scorso venerdì sera, il Sottosegretario con delega allo Sport Giorgetti, invia un protocollo di intesa alle 3 città coinvolte, con richiesta di fare pervenire le proprie osservazioni entro il successivo lunedì“, ha sostenuto la sindaca Appendino. “Non essendo cambiato praticamente nulla rispetto a quanto sopra, nella mia risposta mi sono limitata a dire che “restavamo a disposizione del governo per quanto richiesto, in attesa di conoscere la decisione sullo stanziamento dei fondi” e a inviare gli atti già approvati e trasmessi ribadendo che la posizione di Torino era già nota. Martedì, nel corso di un’audizione al Senato, il Sottosegretario Giorgetti ha però dichiarato che il Governo ‘NON’ avrebbe finanziato la spesa, aggiungendo che anche eventuali soluzioni alternative non avrebbero avuto il sostegno dell’esecutivo. A questo punto non ho potuto fare altro che prendere atto di tale decisione e dichiarare che Torino, senza il sostegno finanziario del Governo, è fuori“, ha spiegato la prima cittadina. “Subito dopo, i presidenti di Lombardia e Veneto, Fontana e Zaia, hanno dichiarato di voler comunque andare avanti con la candidatura di Milano e Cortina, indipendentemente dalle garanzie del governo e il presidente del Coni, Malagò, di fronte a questa eventualità, si è mostrato possibilista, pur ammettendo che è un’ipotesi che non si è mai verificata prima. Questa la situazione fino a martedì sera. “Mercoledì mattina il Presidente Zaia e molti altri soggetti mi hanno chiesto di ”rientrare nella partita”. Vogliono garantire e finanziare le Regioni? Se sì, quali e in che misura? Vorrei ricordare che nell’attuale versione del masterplan sono previsti eventi anche in Trentino. Si vogliono finanziare le Olimpiadi tramite capitali privati? Quali? Sono domande che ad oggi non trovano risposta. Chiudo sottolineando che ogni altra polemica o tentativo di addossare le colpe, non mi appartiene“, ha concluso la Appendino. (Red-Spr/AdnKronos)

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