Le verità di Ivan Zaytsev, lo sfogo è durissimo: “nessuna offerta di rinnovo, io trattato malissimo! Vi svelo la solita scusa che hanno usato”

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Ivan Zaytsev non vestirà la maglia di Perugia nella prossima stagione: il cestista azzurro è stato autore di un durissimo sfogo nel quale ha raccontato diversi retroscena in merito al suo mancato rinnovo

Ha regalato lo scudetto a Perugia come ultimo omaggio prima dell’addio. Ivan Zaytsev non vestirà più la maglia della Sir nella prossima stagione. A me no di impensabili ribaltoni dell’ultimo minuto. La situazione infatti è alquanto complicata. Ai microfoni della Rosea il talentuoso cestista azzurro ha spiegato di aver ricevuto un pessimo trattamento da parte della società che non gli ha mai proposto nemmeno un abbozzo di rinnovo. Eppure Zaytsev sarebbe rimasto a Perugia volentieri visto il grande amore che lo lega alla città e ai suoi tifosi. I troppi attriti con al dirigenza però sanno di addio certo e lo sfogo è durissimo:

al momento è impensabile che io resti a Perugia. Proposte di rinnovo non me ne sono state fatte e mai presumo che me ne arriveranno, poi magari me la faranno solo per dire che io ho rifiutato. Resta sempre da capire cosa poi ci sarebbe scritto su quella proposta lì… però penso proprio che siamo ai titoli di coda. Penso che quella al Palaevangelisti di domenica scorsa sia stata la mia ultima partita con la maglia della Sir a Perugia: una gran bella partita, chiusa con quei tre punti. Ho un rapporto particolare con i tifosi di Perugia, che in parte sanno quello che è successo e come sono stato trattato e sanno benissimo ciò che provo per loro e per questa maglia. Più che altro hanno voluto ribadire al presidente il desiderio che io resti qua e l’affetto nei miei confronti. Mi hanno fatto emozionare: salire in mezzo a loro e fare una panoramica del palazzetto pensando di lasciare tutta questa gente mi ha fatto venire un po’ di magone. Secondo me stiamo fuori tempo massimo (per il rinnovo, ndr). Io ho fatto di tutto e quando una persona fa per andarsene e nessuno cerca di fermarla vuol dire che non c’è il desiderio di farlo. E farlo adesso, dopo la vittoria dello scudetto, mi sembrerebbe oltretutto una cosa irrispettosa nei miei confronti. Se mi sento preso in giro? Sì. Decisamente. Da tempo immemore le persone pensano di prendermi in giro con la presunzione di essere dalla parte giusta e sono convinti che io non me ne accorga. Invece sento e vedo tutto. E soprattutto assorbo tutto. Quindi la conclusione di questa annata è che siamo arrivati a un punto di non ritorno, anche perché sono sempre stato zitto per il bene comune e per il bene mio… Anche se qualche “sbrocco” ci sarebbe stato, ma va bene così, esco a testa altissima. Almeno prima della Champions League. Per il gigante ‘rispetto’ che hanno nei miei confronti sono arrivati a farmi dimostrare un’altra volta che devo meritarmi il rinnovo, quando anche l’ultimo dei panchinari ha già firmato e ri-firmato da tempo. La questione è che in 5 mesi non mi è stata fatta un’offerta, neanche al ribasso di un euro. Sono chiacchiere: un mese e mezzo fa sono stato in sede dal presidente, abbiamo parlato, poi più niente. Aspettare oggi non ha senso, tanto più che ho dichiarato il mio amore per la città, cosa che sento nel profondo del cuore perché qua ho legami importanti e da tempo dico che sarei rimasto volentieri a Perugia. La scusa che è sempre stata tirata fuori è che io volevo tornare a giocare da opposto, in modo da poter deresponsabilizzare tutti quanti e scaricare il barile su di me. Cosa che sì, è vera, voglio tornare a giocare da opposto, ma in quest’ambiente potrei… anzi, potevo fare anche lo schiacciatore, se almeno mi avessero dimostrato un minimo di rispetto. Per me il rispetto è un valore importante: credo in questi due anni di aver dato tanto, di essermi messo al servizio della squadra e della società. Essere trattato in questo modo, onestamente, non me lo merito

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