Di Biagio, adesso basta: ancora Buffon e Pellè? Un Ct che fa politica non serve all’Italia

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Gigi Di Biagio fa già discutere nonostante ancora non si sia mai seduto sulla panchina della Nazionale italiana, decisioni davvero opinabili su Buffon, Pellè e non solo

Gigi Di Biagio si sta giocando tutte le sue carte nel ruolo di Ct della Nazionale italiana per conquistare la riconferma. Avrà due gare per farlo, due amichevoli di lusso contro Argentina e Francia, ma le prime mosse del tecnico azzurro non stanno convincendo affatto. Ci si attendeva una rivoluzione, ma a quanto pare così non sarà. Di Biagio ha aperto le porte a tutti i veterani, o se preferite gli “anziani” della Nazionale fallimentare del vecchio corso targato Ventura. Di Biagio sta facendo politica, sta cercando alleati, evitando di passare per quello che silurò Buffon, forse consigliato dal caso Spalletti, “quello che fece ritirare Totti”. Il Ct non sta osando, non sta avendo coraggio:

“Io non sto facendo nessun favore a Buffon, Gigi mi serve in campo, perché è un grande portiere. Poi se non dovesse giocare mi servirà per quello che rappresenta fuori dal campo. I giocatori non sono tutti uguali, l’allenatore che dice che i giocatori sono tutti uguali non dice la verità. E Buffon non è uno come gli altri”.

buffon
AFP/LaPresse

Queste le sue parole alla Rai, che fanno il paio con la pre-convocazione di un calciatore fuori dal giro della Nazionale come Pellè e con l’apertura a De Rossi e Chiellini, il quale al prossimo Europeo avrà 36 anni. Avremmo preferito un nuovo corso vero e non solo a parole. Le rivoluzioni a parole non piacciono affatto. Di Biagio si sta mostrando molto conservativo, ma dove lo porterà questa scelta? Accerchiarsi nuovamente dei senatori sarà politicamente fruttuoso, o finalmente arriverà qualcuno (magari dalla FIgc) a dire basta? Il fallimento è stato totale, adesso gradiremmo nuova linfa, grazie.

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