Napoli, incantevole sinfonia altro che Sanremo! La Lazio paga il biglietto per lo spettacolo ‘Il maestro Sarri e i 3 tenori’

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Il Napoli batte la Lazio con un sonoro 4-1. Armonia ed eleganza nel gioco dei ragazzi di Sarri, un calcio quasi musicale: un ‘festival’ del gol da fare invidia a Sanremo

AFP/LaPresse

Mentre sul palco del teatro Ariston va in scena la finalissima di Sanremo, al San Paolo di Napoli c’è un tripudio di armonia, eleganza e musicalità da far invidia anche al Festival della canzone italiana. Il calcio del Napoli è un’opera lirica, il San Paolo diventa teatro di qualcosa di magico. Va in scena lo spettacolo ideato dal maestro Sarri, direttore d’orchestra sopraffino, in grado di proporre un calcio vincente e armonioso, colorato. Utopistico per una Serie A abituata alle vittorie in bianco e nero. L’opera si apre con un inizio in medias res, di quelli nefasti e inaspettati: un gol di De Vrij spiazza tutti. Il Napoli soffre ma non esce dalla partita, cresce con il passare dei minuti. I tre tenori scaldano la voce e sono finalmente pronti ad entrare in scena. Il primo ad esibirsi e lo spagnolo Callejon: stop al volo su lancio di Jorginho e gol del pareggio allo scadere del primo atto. Sarri (espulso) abbandona la scena alla sua orchestra che, tanto, sa già cosa fare. La Lazio decide di sedersi e pagare il biglietto. Il secondo atto è da pelle d’oca. Callejon apre le danze e propizia l’autogol di Wallace, Insigne dispensa magia e sfiora il gol in diverse occasioni, poi Zielinski prima segna e poi fa segnare Mertens per l’acuto finale, vellutato e intenso. Le triangolazioni si perdono, il Napoli gioca a due tocchi e sfiora più volte il pokerissimo. Tre fischi e cala il sipario. Il Napoli chiude per quattro reti ad una il suo spettacolo, il San Paolo applaude il maestro Sarri, i 3 tenori e tutto il resto dell’orchestra. Da Sanremo al SanPaolo è un attimo: il vero spettacolo questa sera non era su Rai 1.

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