F1, la Ferrari si dispera: ecco le tre ipotesi che possono aver portato al cedimento della candela

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Sono tre le ipotesi che possono spiegare il cedimento della candela sulla Ferrari di Sebastian Vettel a Suzuka, eccole nel dettaglio

La candela che ha tradito la Ferrari e Sebastian Vettel sulla griglia di partenza del Gp di Suzuka è un componente dal valore economico irrisorio che, tuttavia, pare aver dilapidato milioni di investimenti fatti a Maranello per ridurre il gap dalle Mercedes.

LaPresse/Photo4

Si tratta di un esemplare con bobina integrata, fabbricato dall’azienda giapponese NGK, con sede a Nagoya su specifiche espressamente richieste dai motoristi del Cavallino. A causarne la rottura possono essere state tre causa: innanzitutto un regime di rotazione elevato, forti vibrazioni, shock termici. Fattori che, singoli o combinati, possono generare problemi degeneranti in una rottura. In secondo luogo, il cedimento potrebbe essere stato generato anche dalla formazione di depositi o dalla fusione. La prima in particolare per i suoi legami con l’attualità in tema di additivazione del carburante con l’olio.

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Un forte consumo di olio, generando accensioni incontrollate, può aver dato vita alla formazione di depositi portando così la candela al collasso. La fusione (tra elettrodo e parete metallica della candela), invece, può avvenire a seguito di fenomeni di combustione anomala (detonazione). Cause tecniche, ipotesi plausibili che tuttavia non cambiano la situazione. Il Mondiale sembra ormai andato, a questo punto è fondamentale continuare a lottare per dimostrare a tutti che, in assenza di guai, quel titolo la Ferrari avrebbe potuto davvero prenderselo.

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