Ciclismo, Elena Pirrone si racconta ai microfoni di SportFair tra: la vittoria europea e l’ultimo anno di scuola

SportFair

Elena Pirrone racconta le sue emozioni durante i campionati europei. La giovanissima ciclista è la campionessa europea a cronometro in carica

Elena Pirrone è la campionessa a cronometro in carica grazie alla vittoria ottenuta a Herning in Danimarca. La giovane ciclista è riuscita a sbaragliare le avversarie con grande agilità e grande tenacia. In questa stagione, Elena Pirrone ha vinto anche la crono individuale donne junioresCampionato Regionale, ma nel suo palmares vanta anche un campionato italiano crono a squadre, un Trofeo Bft BurzoniCaffe’ Musetti e la cronometro individuale a Tbilisi EYOF nel 2015. Ecco la nostra intervista

Quali sono state le tue emozioni durante i campionati Europei?

“I giorni antecedenti alla cronometro ero molto tranquilla. Non conoscevo la maggior parte delle mie avversarie e non sapevo cosa aspettarmi. Ho vissuto quei giorni con serenità, nessuna pressione e piena consapevolezza delle mie possibilità. Diverso è stato invece l’approccio alla gara su strada, in quanto l’interpretazione del percorso e le dinamiche tattiche lasciano sempre l’incognita sul raggiungimento pieno del risultato di squadra. Poi sapere che eravamo la squadra più temuta, da una parte ci ha dato sicurezza e convinzione e nello stesso tempo anche un pizzico di timore perché le aspettative di vittoria erano alte, ma anche le preoccupazioni affinché tutto andasse nel verso giusto”.

Quale preparazione hai svolto per vincere la prova a cronometro dei campionati Europei?

“Il campionato europeo a cronometro era uno degli obiettivi già programmati per questa stagione e la sua preparazione è partita da lontano, già dal mese di febbraio dove ho dedicato costanti sedute di allenamento con la bicicletta da cronometro. Poi però c’è stato un imprevisto: durante lo svolgimento della seconda tappa dell’Healting Ageing Tour, breve corsa a tappe in Olanda (coppa della nazioni) mentre ero in fuga sono rimasta coinvolta in una caduta fratturandomi la clavicola. Tale infortunio mi ha costretto ad uno stop forzato e quindi ha interrotto la mia preparazione di avvicinamento agli europei. Non mi sono arresa e con la massima convinzione, supportata anche dal mio allenatore, mi sono allenata con decisione fino a questo appuntamento anche attraverso un ritiro collegiale con la nazionale italiana. Non è stato facile perché si sa che riprendere dagli infortuni non è una cosa semplice”.

Come si allena di solito un atleta che punta a questa particolare disciplina?

“Bisogna cominciare presto ad abituarsi alla posizione del mezzo che è diverso rispetto a quello che normalmente si usa, seguendo metodologie di allenamento specifiche per quella disciplina conciliandole con quelle della strada e della pista. Insomma, bisogna saper andare ‘a tutta'”.

Quali sono i tuoi progetti per il futuro?

“Il prossimo anno passerò di categoria in una squadra professionistica e a giugno dovrò sostenere gli esami di maturità. Sarà un anno impegnativo sia sul piano scolastico che su quello sportivo, dal momento in cui mi troverò a correre con grandi campionesse anche all’estero, come Longo Borghini, Cecchini, Vos, la campionessa olimpica Van der Breggen e tante altre, ma spero di poter correre grandi corse anche del calendario WorldTour come le strade bianche o il Fiandre per poter fare più esperienza possibile e crescere sotto il punto di vista sportivo ed individuale. Dopo la maturità vorrei iscrivermi all’università di giurisprudenza ed intraprendere così un nuovo capitolo della mia vita”.

Che rapporto hai con Letizia Paternoster?

“Con Letizia ho un ottimo rapporto. Ci conosciamo da quando avevamo sei anni e siamo sempre state amiche anche se avversarie. Siamo compagne di nazionale e di conseguenza spesso compagne di allenamento”.

A quale ciclista di ispiri?

“Mi ispiro molto ad Elisa Longo Borghini anche se come caratteristiche assomiglio di più ad Elena Cecchini. Nel maschile invece stimo molto Manuel Quinziato, bolzanino come me”.

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