Senza limiti… Paltrinieri non ha frontiere, dopo l’oro svela i nuovi obiettivi: “alle Olimpiadi in acque libere!”

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Gregorio Paltrinieri dopo l’oro ai Mondiali di Budapest 2017 guarda avanti, ecco cosa il nuotatore ha ammesso in una lunga intervista dove racconta la gara e i suoi progetti per il futuro

“E’ stata tosta, ma ho fatto una gran cosa”. Così Gregorio Paltrinieri ha commentato ancora una volta l’oro conquistato ai Mondiali di Budapest 2017. Nelle vasche dei 1500sl il nuotatore italiano ha espresso le sue capacità indiscusse da fondista e si è confermato re della sua specialità dopo la medaglia di Rio in cui si sarebbe potuto sentire appagato. Ed invece no, come mai? “Perché so cercare e trovare nuovi stimoli. – svela Gregorio – Le motivazioni, anche se pian piano, tornano: ho vinto tutto, ho dimostrato di saper e voler vincere ancora”

Gian Mattia D’Alberto /LaPresse

“Mi sta stretto il 14’34”, ma era più importante vincere, – ha detto alla Gazzetta dello Sport commentando il record europeo – cercavo pure la terza medaglia di fila ai Mondiali nella stessa gara”. “A volte sono dominato dalla paura di far male, mi è successo qui come a Riccione dopo aver perso gli 800. Mi sto battendo per vincere questa paura – racconta – E’ una condizione che nasce dalla mancanza di lucidità, dal dar troppo peso alle sensazioni. Non deve incidere, non bisogna farsi trasportare dalle negatività, non voglio portare mai tutto questo in acqua. Sto imparando la lezione. Io gareggio solo in un modo: parto forte per chiudere forte. Anche se sono stanco cerco sempre di aumentare il ritmo di bracciate, di fare la mia gara. Ha pagato anche stavolta. A fare la differenza è la testa. La condizione fisica è sempre la stessa e io mi ero allenato tanto anche quest’anno. Ho rivinto girando le braccia come ho sempre fatto. E’ stato qualcosa di inconsapevole e folle”.

Gian Mattia D’Alberto /LaPresse

“C’è stato un momento in primavera in cui mi è venuto il dubbio se fossi ancora io, poi è arrivato il 14’37” delle selezioni e ho ripreso a macinare chilometri. Non ho mai perso lucidità su cosa volessi. – svela Paltrinieri – La più grande battaglia è contro me stesso. Quando faccio la gara che so fare, senza errori e condizionamenti mentali, vinco io. E l’ho dimostrato. C’è una lotta dentro di me che mi tiene molto motivato, ed è la cosa che mi spinge a superarmi. Ma è come se avessi una doppia personalità. Ci lavoro”.

“Volevo essere un Greg mai visto negli 800 – dice poi il nuotatore della gara che lo ha deluso di più a Budapest – Ai Mondiali si è concluso un ciclo di gare, nel 2018 ci sarà più fondo e un’esperienza nuova a Melbourne. Non mi pongo limiti, compreso arrivare a un’Olimpiade competitivo in piscina e in acque libere. Provare la 10 km all’Universiade mi servirà, nel 2018 insisterò. I 2019 sarà più impegnativo con il Mondiale e la qualificazione nel fondo, ma ora di sicuro farò più fondo, devo abituarmi al freddo e alle rotte”. 

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