MotoGp – Zeelenberg, il vecchio retroscena tra Rossi e Lorenzo e quei difetti di Jorge: “Maverick è più maturo di lui, ecco perchè!”

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Wilco Zeelenberg, il confronto tra Jorge Lorenzo e Maverick Vinales e quel vecchio retroscena tra il maiorchino e Valentino Rossi

Ancora qualche settimana di pausa e la MotoGp tornerà protagonista sul circuito di Brno, in Repubblica Ceca. In attesa di vedere nuovamente sfrecciare in pista i campioni delle due ruote e scoprire chi continuerà a lottare per il titolo Mondiale fino alla fine, gli appassionati di motori possono trascorrere il loro tempo leggendo i racconti, le interviste di alcuni personaggi che vivono a stretto contatto con i piloti.

Bella, lunga e veramente interessante per esempio l’intervista di Wilco Zeelenberg a Motosprint. L’ingegnere olandese, svolge un ruolo veramente importante al fianco di Maverick Vinales nel team Yamaha, ovvero quello di Performance Analyst rider, una sorta di coach.

LaPresse/EFE

Prima di affiancare il giovane pilota spagnolo, arrivato nel team di Iwata solo in questa stagione, Zeelenberg ha lavorato a stretto contatto con Jorge Lorenzo: “arrivai nel team Yamaha MotoGp nel 2010, per fare il team manager della squadra di Lorenzo. A quel tempo c’era Davide Brivio che era il team manager della squadra di Valentino Rossi, ed era necessario che Jorge avesse lo stesso trattamento. Daniele Romagnoli all’inizio aveva questa funzione, ma con Jorge non funzionava. Dato che nel 2009 la Yamaha fermò il programma in Supersport, mi chiesero di far parte del team della MotoGp per lavorare al fianco di Jorge“, ha raccontato.

Nel corso degli anni ho aiutato Jorge a creare un gruppo tecnico, come aveva fatto Valentino prima di lui. E la cosa ha funzionato, visto i risultati. Prima della partenza di Jorge, avevamo già deciso di porre fine al sistema dei due team manager. Era un sistema istituito su richiesta di Valentino, quando lui passò alle Bridgestone e Jorge debuttò in MotoGp con le Michelin. Le forti tensioni tra i due erano già cominciate. Quando Valentino è andato in Ducati la tensione era calata, così non c’era alcun motivo di mantenere questo sistema. E’ stato messo un team director, ed è stato scelto Maio Meregalli perchè abita a Milano, vicino alla sede del team, per lui era più facile occuparsi della gestione, anche pratica, della squadra, visto che io vivo in Olanda“, ha aggiunto il tecnico olandese.

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“Maverick ha accettato subito la mia presenza perchè avevamo una squadra vincente da offrirgli. Jorge ha vinto il suo ultimo Gp con noi a Valencia, Maverick è arrivato nel team con la mente aperta, pronto ad ascoltare e imparare. Ed è molto importante. Prima che salisse per la prima volta sulla moto, ho discusso a lungo con lui per spiegare il ruolo che ho avuto con Jorge. Gli ho chiesto se voleva lavorare nello stesso modo, e abbiamo iniziato a parlare di dettagli. Rappresento ancora gli occhi e le orecchie del pilota, intorno alla pista, ma posso dire che Maverick è più maturo di Jorge a livelli di orari da rispettare, tempistiche da considerare. Con Jorge bisognava stare sempre molto attenti, altrimenti poteva anche saltare una sessione di prove… Perchè Jorge non ha il senso del tempo. Maverick è più preciso, in questo campo. Dieci minuti prima dell’inizio della sessione lui è in garage. Jorge, invece, a volte serviva andare a cercarlo e portarlo nel box, e bisognava preparare tutto per lui, in modo che non gli mancasse nulla. Con Maverick tutto questo è molto più facile. Lui è puntuale. Se abbiamo un incontro alle 16, si presenta alle 16“, ha aggiunto Zeelenberg prima di commentare, con tutta la sua sincerità, il passaggio di Lorenzo in Ducati: “è stata una sua decisione. Da parte nostra abbiamo fatto di tutto per dissuaderlo. Gli abbiamo detto che la Ducati non era la moto per lui, che era certamente meglio restare in Yamaha. E’ lui che ha deciso di andare via“.

 

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