Il matrimonio con Buffon, le lacrime di Cardiff ed il confronto con Diletta Leotta: cinquanta sfumature di… Ilaria D’Amico

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Ilaria D’Amico di confessa in una lunga intervista in cui parla senza peli sulla lingua della sua relazione con Buffon vicina al matrimonio, della sua vita professionale e di quelle lacrime famose che versò a Cardiff

Questo matrimonio è un’ossessione della stampa. La data non c’è. Comunque sarà una festa senza annunci e senza clamore, la celebrazione intima di un’unione che è già scambio di tutto, amore per i figli, passioni comuni, aiutarsi nelle cose di ogni giorno“. Così Ilaria D’Amico annuncia il suo matrimonio al mondo con Gigi Buffon. Alle pagine di Vanity Fair, infatti, la giornalista sportiva ha confidato i suoi segreti da amante del calcio, madre e compagna del portiere della Juventus.

Gian Mattia D’Alberto / LaPresse
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Ma quando e come Ilaria si è appassionata al calcio? Il volto di Sky risponde così: “Italia-Brasile, Mondiale 1982. Provai un’emozione anomala. Da piangere come davanti alla Carica dei 101, quando da bambina dovettero portarmi fuori dal cinema: i miei singhiozzi disturbavano la platea”. “Ho le lacrime facili, ma quelle in particolare avrei voluto proteggerle dalle telecamere. – dice commentando la serata di Cardiff in cui fu sorpresa a piangere sugli spalti alla sconfitta della Juventus Ero nascosta, accasciata sul seggiolino. Poi le persone davanti a me si sono alzate e sono rimasta scoperta. Ho pianto perché la persona che amo, dopo averlo sfiorato per tre volte, si meritava il lieto fine”.

Riguardo al confronto con la collega Diletta Leotta, anch’ella volto e giornalista Sky, la D’Amico suggerisce: “se fossimo state maschi, nessuno si sarebbe permesso confronti, ipotesi di successione. Fu lungimirante Daria Bignardi, quando arrivai a La7 e mi disse vedrai, ci metteranno contro. E diranno che una soffre la presenza dell’altra”.

Gian Mattia D’Alberto/
LaPresse

Senza neanche un profilo social, la giornalista ammette la sua avversione verso la moda della ‘condivisione’: “non mi piacciono né i luoghi dove vomitare schermati né il racconto delle finte verità. Foto di risvegli mattutini posticci, vite patinate pubblicate per fare invidia agli altri, spettacolo offerto a una platea di commentatori dagli insulti facili. No, grazie”. “È un’espressione che mi metto addosso con la stessa ironia con cui la usavo a presa in giro delle compagne dei campioni del calcio in cerca di facile notorietà. – dice commentando l’espressione Wags che spesso le viene affibbiata – Essere “La capitana delle Wags” è l’altra faccia della mia medaglia”.

Parlando infine del compagno svela: “dopo Maldini, Costacurta, Totti, Del Piero, finisce l’epoca degli eroi che hanno passato una vita con la stessa maglia, preferendo quella fedeltà a ingaggi e trasferimenti favolosi. Che lo faccia da dirigente o allenatore, si sta preparando a non vivere più certe emozioni, la curva che esplode, il bagno d’amore popolare. Ma col sorriso. Lui non è un crepuscolare, anche se ha avuto i suoi momenti bui”. Sul confronto con Ilary Blasi all’addio di Francesco Totti e sulla domanda del giornalista se anche lei farà lo stesso, Ilaria afferma parlando direttamente con l’interlocutore: “lei la risposta la conosce già… Ma sull’assenza di lacrime non garantisco”.

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