Nuova sconvolgente tragedia scuote il mondo del ciclismo: Stefano Perrone trovato morto in un burrone, ma della bici non c’è traccia…

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Stefano Perrone, cicloamatore di soli 32 anni, è stato ritrovato morto alle 11 di domenica mattina in un burrone lungo la strada provinciale 10 che collega Castelnuovo della Misericordia al Gabbro, in Toscana. A bordo strada e nei dintorni nessuna traccia della bicicletta. Nelle prime ore gli inquirenti hanno ipotizzato che si trattasse di un incidente stradale, ma oggi un automobilista è stato accusato di omicidio, omissione di soccorso e furto della bicicletta. I fatti sono stati ricostruiti dagli inquirenti della squadra mobile coordinati dal pubblico ministero Fiorenza Marrara.

stefano perroneSecondo gli inquirenti, l’automobilista in questione avrebbe urtato Stefano Perrone facendolo cadere in terra senza fermarsi e proseguendo per la sua strada insieme alla famiglia. Un’altra ipotesi più agghiacciante è stata teorizzata: l’automobilista avrebbe cercato di ‘rubare’ la bicicletta (una Cannondale nuovissima, dal valore di 5 mila euro) all’infermiere (Perrone lavorava all’ospedale di Livorno) e da li è nata una colluttazione finita in tragedia. “L’unica cosa certa – hanno dichiarato gli inquirenti – è che il ciclista dopo essere precipitato non è morto sul colpo ma si è rialzato, ha percorso una quindicina di metri in mezzo alla boscaglia prima di stramazzare a terra”.

A “tradirsi”, secondo gli inquirenti, sarebbe stato lo stesso automobilista che ha risposto all’annuncio dei familiari di Stefano Perrone pubblicato sui social network. L’avvocato difensore Massimo Gambacciani non crede alle accuse della Procura e annuncia battaglia: “se fosse stato lui, non avrebbe risposto a quell’annuncio“. Intanto si aspettano i responsi da parte del medico legale Damiano Marra, incaricato di effettuare l’autopsia sul ciclista. Per ovvi motivi, l’automobile del presunto omicida è stata posta sotto sequestro per le indagini di routine.

“Nessuno potrà mai restituirci il nostro Stefano ma lasciateci almeno la possibilità di poterlo piangere sul ricordo dell’oggetto che aveva più caro: la sua bici“, ha dichiarato la sorella di Stefano Perrone.

Stefano Perrone era partito dalla Calabria per giungere in Toscana seguendo i passi che aveva fatto la sorella. Aveva conseguito il diploma in scienze infermieristiche e poi a Pisa aveva iniziato con qualche lavoretto nel settore privato per poi giungere all’ospedale di Livorno. Senza mai abbandonare la sua grande passione per la bicicletta. Adesso, a pochi giorni dall’inizio del Giro d’Italia che sicuramente avrebbe seguito in prima fila, questa drammatica e assurda morte.

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