Fabio Aru risponde a Vincenzo Nibali: quando l’amicizia supera ogni difficoltà

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Fabio Aru deve rinunciare al Giro d’Italia a causa di un infortunio al ginocchio e scrive una lettera a Vincenzo Nibali

LaPresse/Belen Sivori
LaPresse/Belen Sivori

La rinuncia di Fabio Aru al Giro d’Italia è definitiva. Ieri l’Astana ha pubblicato un bollettino e ha specificato che il ciclista italiano salta la corsa rosa per infortunio. Tutti gli sforzi del sardo sono andati persi e la sfida con l’amico\rivale Vincenzo Nibali è rimandata. Dopo la caduta del sardo a Sierra Nevada sono stati rivolti tanti messaggi di buona guarigione: belli quelli di Alessandro Vanotti, suo ex compagno di squadra all’Astana e Vincenzo Nibali, suo ex capitano ai tempi della squadra kazaka hanno rivolto. Nibali ha un cuore d’oro, ha sensibilità da vendere e sa bene cosa significhi saltare un grande impegno causa infortunio. Il corridore della Bahrain Merida, qualche settimana, fa ha scritto una commovente  lettera a La Gazzetta dello Sport proprio al suo ex compagno di team. 

LaPresse/Reuters
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Oggi Fabio Aru ha risposto a quelle parole spiegando a Vincenzo la situazione: “Vincenzo, ho letto e riletto la tua lettera. E ho pensato a lungo a quanto sarebbe bello risponderti con un bel: “Sì, ci sarò anch’io al via del Giro 100”. Purtroppo la vita spesso ci mette di fronte a dure prove. Io e te Vincenzo, usciti da casa poco più che ragazzini per inseguire il sogno di diventare campioni, lo sappiamo bene quante volte avremmo voluto dire ‘basta’ e tornare a divertirci con i nostri amici d’infanzia. Eppure siamo sempre riusciti a buttare il cuore oltre l’ostacolo e crederci fino alla prossima gara e poi alla successiva e poi a quella dopo ancora…”

aru e nibali due“Domenica 2 aprile ero da poco partito con i miei compagni per un bell’allenamento, nei dintorni di Sierra Nevada. Il Giro nella testa e ogni azione e pensiero rivolti al 100% verso questo obiettivo. Poi, come dicevi tu, succede l’imponderabile e tutto sembra svanire come neve al sole. Con il cuore in mano devo dirti che vorrei con tutto me stesso poterti sfidare sulle salite del Giro 100, sull’Etna e sul Block Haus, fino allo Stelvio. Purtroppo questo infortunio mi ha costretto a stare fermo (senza bici) ormai da più di due settimane. Ti faccio solo l’esempio che quando ho staccato a fine 2016 sono stato senza pedalare per 3 settimane scarse… e poi ho ricominciato da zero”.

nibali e aru“Le terapie stanno andando bene, la professionalità di chi mi sta assistendo sta portando a ottimi risultati e, sono certo (anche il professor Combi sembra essere fiducioso), ancora qualche giorno e l’infortunio sarà recuperato. Da lì però a potermi allenare dovrà passare ancora qualche giorno di adattamento graduale, e ormai saremo ai primi di maggio o quasi. Da ragazzo intelligente e sensibile quale mi hai sempre dimostrato di essere, credo che anche tu possa capire che venire al Giro dopo 3 settimane fermo e senza allenamenti non sarebbe serio, né per la mia squadra (che mi ha sempre dato grande fiducia) né per i miei tifosi, che mi sono stati incredibilmente vicini in queste difficili settimane e a cui devo davvero tantissimo”.

LaPresse/Piero Cruciatti
LaPresse/Piero Cruciatti

“Il sogno del Giro 100 purtroppo è finito per me con quella maledetta caduta. Ora è tempo di recuperare bene e poi pensare a una stagione che ha ancora molte gare in calendario. Al Giro (ammesso che riesca a guardarlo serenamente in tv…) farò il tifo per i miei compagni, Michele Scarponi in primis, è diventato il capitano della mia squadra. Però ti posso dire, caro Vincenzo, che spero sinceramente che anche tu possa fare bene, magari alleandoti con ‘Scarpa’ o con gli altri forti italiani, che sono tanti, per vedere il tricolore sventolare più in alto di tutte le altre bandiere, in Piazza Duomo a Milano. E, in quanto alla sfida tra noi (leale e rispettosa, ma sportivamente ‘cattiva’), che tutti aspettavano di vedere sulle salite del Giro, è solo rimandata…”

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