Scherma, Bebe Vio nominata ‘Italiana dell’anno’ da Famiglia Cristiana: “le mie protesi sono un aggettivo positivo”

SportFair

Famiglia Cristiana ha nominato Bebe Vio come Italiana dell’anno per la sua vitalità esplosiva e il suo coraggio

Famiglia Cristiana ha scelto Bebe Vio per la settima edizione di “Italiano dell’anno“, riconoscimento che il settimanale assegna a un personaggio che si è distinto durante l’anno per le imprese raggiunte e i valori esemplari che ha rappresentato a beneficio della collettività.

Sport a Scuola, Incontro di Bebe Vio ed Elia Viviani con John ElkannLa scelta è caduta su di lei, spiega il direttore di Famiglia Cristiana Antonio Rizzolo, “per la sua vitalità esplosiva, per il suo coraggio e perfino il gusto di accettare le sfide che la vita le ha posto davanti“. La campionessa paralimpica per il settimanale ha rivoluzionato “qualunque idea preconcetta sulla disabilità” e ha mostrato a tutti che un dramma può diventare occasione di rinascita. Nella lunga intervista esclusiva concessa al settimanale Bebe Vio parla della sua vita, della forza che le trasmettono i genitori e i suoi due fratelli Nicolò e Maria Sole, dei suoi momenti bui e della rinascita, con il successo che l’ha portata fino alla Casa Bianca come italiana rappresentativa.

LaPresse/Riccardo Repet
LaPresse/Riccardo Repet

Il 2017 mi riporterà alla normalità. Non solo perchè devo concentrarmi e riprendere ad allenarmi, ma anche perchè mi aspetta un passo importante: vado a vivere da sola e comincio a lavorare. Non nascondo le mie protesi perchè fanno parte di me, vado fiera delle protesi e delle mie cicatrici, anche se capisco che non tutti le vivono così. Per me sono un aggettivo positivo. Non è vanità, è che quando ti piaci sei in pace con te stesso e stai bene. Sarei contenta se questo mio modo di essere aiutasse chi non si piace ad apprezzarsi. La disabilità è vista come una cosa brutta, spaventosa, ma accade anche perchè è ancora troppo sconosciuta, nel momento in cui vivi e davvero fai pace con te stesso come sei, i limiti si superano“. (ITALPRESS)

Condividi