Ciclismo, Chris Froome a cuore aperto: “mio figlio m’ha cambiato la vita e sul Tour vi dico…”

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Chris Froome parla dell’amore verso suo figlio e del suo grande obiettivo per la stagione 2017: il Tour de France

LaPresse/Reuters
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Chris Froome, il calcolatore del Team Sky vincitore del Tour de France 2016, è un ciclista metodico e preciso. La sua pedalata è mostruosa in salita e veloce in pianura. In questa stagione ha regalato momenti bellissimi agli amanti del ciclismo come le sfide con Quintana alla Grande Boucle e alla Vuelta di Spagna. Ma fuori dal mondo del ciclismo, Froome è un’altra persona; dolce e premuroso soprattutto col figlio Kellan di un anno.
Il ‘Frullatore’ parla con orgoglio del rapporto che ha col figlio: “mio figlio m’ha cambiato la vita, ma in meglio. Mi ha dato più tranquillità, ora quando sono a casa…sono a casa. Michelle è una bravissima madre, molto attenta. Lui dorme dalle 7 di sera alla 7 di mattino. Siamo fortunati”, ha dichiarato il ciclista come riportato da La Gazzetta dello Sport. 

LaPresse/PA
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Il ciclista del Team Sky ha poi annunciato i suoi programmi per la stagione 2017: “correrò Down Under e Cadel Evans Great Ocean Race, poi andrò in altura in Sudafrica per tre settimane, – prosegue -. Rientrerò al Catalogna, quindi Romandia, Delfinato. Un programma a me ormai familiare”. 

Queste saranno le corse per la preparazione del suo vero obiettivo stagione, ovvero il Tour de France. Il britannico ha già vinto la Grande Boucle tre volte, e vorrebbe portare a casa la sua quarta maglia gialla eguagliando così il grande Miguel Indurain. Froome analizza il percorso della Grande Boucle ammettendo: “diciamo che è un Tour molto diverso dal solito. Ci sono soltanto tre arrivi in salita, di cui uno solo duro e lungo, – prosegue -. Ci si giocherà il tutto per tutto in quell’unico giorno, anche perché ci sono pochi chilometri a cronometro. Ne verrà fuori una corsa più aperta e forse questo è un bene per lo spettacolo”.

Lapresse/Zumapress
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Froome ricorda poi quando al Tour de France corse a piedi per recuperare una bici, dopo la rovinosa caduta a causa di una moto sulla salita del Ventoux: adesso posso ridere, ma in quel momento è stato un casino. Stavo pensando a come giocarmi la vittoria quando con Mollema e Porte ci siamo trovati a terra – continua -. Ho visto che la bici era inservibile e sapevo che l’ammiraglia era lontana, sono partito di corsa. E non sono neppure scivolato…”.

LaPresse/MAXPPP
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Tra i tanti avversari, Froome teme molto Quintana. Il colombiano è stata una spina nel fianco al Tour de France e alla Vuelta di Spagna. I loro duelli sulle strade francesi sono stati epici e hanno regalato emozioni stupende agli amanti del mondo a due ruote. Ma oltre il ciclista della Movistar, il corridore del team Sky teme Bardet, Porte e Contador: “Quintana in salita mi fa soffrire molto. Contador è difficile da affrontare perché imprevedibile. Può ancora vincere? Penso di sì, ha testa, esperienza e motivazione. Il cambio di team gli farà bene. Poi c’è Bardet che cresce e Porte, di cui si parla poco, ma che è uno degli scalatori più forti al mondo”, conclude.

 

 

 

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