Ciclismo, Nibali racconta: “andavo male a scuola e mio padre segò la bici. A Rio mi son girate le palle”

SportFair

Vincenzo Nibali si racconta ai giovani studenti delle scuole di Carate Brianza

La stagione 2016 di ciclismo è ormai terminata. I campioni delle due ruote si godono un po’ di meritato relax prima di tornare a sfidarsi, nel 2017, in nuove appassionanti gare. Tante le novità per la nuova stagione, come per esempio il cambio di squadra di Vincenzo Nibali, che passa dall’Astana alla Bahrain Merida.

nibaliLo Squalo quest’anno è stato autore di una bellissima rimonta al Giro d’Italia che gli ha permesso di aggiudicarsi la maglia rosa e di alzare in cielo la coppa finale, regalando emozioni uniche a tutti i suoi fan, grandi e piccini.

Ieri il ciclista messinese ha incontrato i ragazzi delle scuole superiori di Carate Brianza, ai quali ha raccontato “la sua strada verso il traguardo”.

A scuola andavo malissimo, in pagella avevo voti scandalosi specialmente in condotta. Papà Salvatore un giorno non fece grossi discorsi, mi prese la bici e la segò in due: chi se lo scorda… A 10 anni scappavo da scuola e da casa: dovevano venirmi a riprendere nelle sale giochi. Anche quando non volevo andare in bici, papà mi infilava il casco, mamma la maglia e mi facevano uscire, altrimenti in casa combinavo guai“, ha svelato Nibali agli studenti, come riportato da La Gazzetta dello Sport.

LaPresse/Reuters
LaPresse/Reuters

Se avete un sogno, va coltivato. Nessuno ve lo deve portare via“, ha continuato Nibali che ha anche ricordato il momento dell’abbraccio con i genitori di Esteba Chaves a Sant’Anna di Vinadio:  “la mamma di Esteban si è complimentata con me per la vittoria del Giro. Era in lacrime, mi è venuto spontaneo abbracciarla“.

Impossibile poi non parlare di temi anche un po’ sgradevoli, come il doping che per Nibali “è da stupidi, è una scorciatoia molto breve che non porta da nessuna parte“, e la caduta alle Olimpiadi di Rio 2016: “ragazzi, che vi devo dire? Mi sono girate le palle!“, ha aggiunto lo Squalo.

Infine il corridore siciliano spiega quale è il momento più difficile: “il momento più duro viene dopo una vittoria. Non bisogna sedersi, ma pensare al nuovo obiettivo“.

Condividi