Chapecoense, emerge un clamoroso retroscena: negato al velivolo l’atterraggio prioritario

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Il velivolo avrebbe finito il carburante in attesa di ricevere l’ok per l’atterraggio di emergenza richiesto alla torre di controllo di Medellin

Il mondo piange la scomparsa delle 76 vittime del disastro aereo avvenuto in Colombia la scorsa notte, quando il volo 2933 della compagni Lamia si è schiantato sulle montagne vicino Medellin.

LaPresse/XinHua
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A farne le spese l’intera squadra della Chapecoense, letteralmente sterminata dal tremendo schianto che ha gettato nell’angoscia l’intero calcio mondiale. Mentre parenti e tifosi piangono le proprie vittime, si prova a fare chiarezza sulle cause che hanno determinato il disastro. Se da un lato si pensa che si possa essere tratto di un guasto elettrico, dall’altro si fa strada l’ipotesi dell’esaurimento del carburante. Anzi, le due cause potrebbero essere correlate tra loro, facendo emergere un pazzesco retroscena. Secondo le informazioni raccolte, i comandanti del velivolo hanno lanciato un segnale di emergenza alla torre di controllo di Medellin, chiedendo un atterraggio prioritario subito negato.

LaPresse/EFE
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L’aereo, dunque, potrebbe aver terminato l’intero serbatoio di carburante volando circolarmente nei pressi dell’aeroporto, in attesa di ricevere l’ok per l’atterraggio. La bassa velocità del velivolo e la mancata esplosione farebbero propendere per questa soluzione anche se bisognerà attendere l’analisi della scatola nera per far luce su una vicenda che assume contorni sempre più angoscianti.

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