Parla Ancelotti: “Bayern come il mio Milan. Nazionale? Quando invecchio. Su Higuain dico…”

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A tutto Carlo Ancelotti: l’allenatore del Bayern Monaco si racconta e parla anche di un suo possibile futuro in Nazionale

LaPresse/Reuters
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A tutto Ancelotti – “Il Bayern è una grande società con un’ottima organizzazione, è guidato da ex giocatori e questa è un po’ la differenza. Il fatto che il presidente Rummenigge conosca l’ambiente dentro lo spogliatoio e’ un vantaggio: diciamo che il Bayern è una società a conduzione familiare, dove si respira una bella aria, un bell’ambiente. E’ questo lo stile che utilizza questa società, le persone che lavorano qui lo fanno da tempo. C’e’ umiltà. E’ un po’ l’ambiente che si respirava al Milan”. A dirlo, ai microfoni di “Radio Anch’io Sport” su Radio 1, Carlo Ancelotti, tecnico dei bavaresi. “Sono contento perchè sento di avere una squadra forte e competitiva, ma la Champions League si decide a marzo. Inizia domani e passo dopo passo cerchiamo di arrivare più avanti possibile – aggiunge -. Il Rostov è una squadra complicata, ha fatto un ottimo preliminare, ha vinto facile con l’Ajax, e’ una squadra aggressiva che difende molto. E’ ben organizzata, non ha giocatori di altissimo livello tecnico ma e’ ostica. Arrivare alla finale e’ un sogno, quindi chi c’è c’è. E’ il sogno di tutti quello di vincere“.

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A tutto Ancelotti – Secondo Ancelotti la grande differenza tra il calcio tedesco e quello italiano e’ che in Germania “hanno delle grandi strutture, stadi sempre pieni e la gente si diverte. E’ la differenza, non tanto da un punto di vista tecnico. L’Italia fa più fatica a reclutare i top e così anche le squadre tedesche, però l’ambiente nel campionato è fantastico“. Per il resto, “di tecnicamente innovativo non c’e’ nulla. Innovare a livello tecnico-tattico oggi è abbastanza complicato, si è studiato un po’ di tutto. Quello tedesco – spiega Ancelotti – è un calcio molto fisico, con ritmi alti, però non vedo grandi differenze con altri campionati. E’ difficile al giorno d’oggi riconoscere il calcio tedesco, rispetto a quello inglese o italiano. Il calcio si e’ un po’ globalizzato“.

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A tutto Ancelotti – Carlo Ancelotti un giorno seduto sulla panchina della Nazionale? “Chi lo sa…Mi diverte tantissimo il quotidiano con la squadra, è il mio desiderio più grande lavorare ogni giorno con i giocatori – dice il tecnico del Bayern Monaco ai microfoni di ‘Radio Anch’io Sport’ su Radio 1 -. Lavorare tre giorni al mese con una squadra non mi alletta, ma magari invecchiando…”. Altro discorso invece se a chiamare fosse un altro club italiano. “Certo, ma ultimamente mi sono autoescluso da qualche club, per questioni di storia…“, ribatte Ancelotti che nei giorni scorsi aveva detto che non avrebbe mai allenato, per esempio, Inter e Lazio, per rispetto nei confronti di Milan e Roma. E in Cina Ancelotti andrebbe? “Non credo, mi trovo bene in Europa – replica -. Credo che i cinesi stanno comprando un po’ dappertutto, non solo le squadre italiane. Da un punto di vista tecnico e’ un campionato ancora molto indietro, non e’ solo un problema di allenatori ma di organizzazione della Federazione. Mi piace l’Europa, preferisco l’Europa“.

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A tutto Ancelotti – “La Juventus sarà protagonista sicuramente fino alla fine in Champions League. Poi, dopo, il risultato finale è determinato da piccolissimi dettagli. Due anni fa è arrivata in finale, l’anno scorso è  uscita agli ottavi con il Bayern. Se protagonista vuol dire vincere non lo so, ma competitiva lo sarà”. E’ il pensiero di Carlo Ancelotti sui bianconeri di Massimiliano Allegri ai microfoni di “Radio Anch’io Sport” su Radio 1. “Higuain? Da’ gol. E’ nato per fare gol, li ha sempre fatti, ovunque, e li farà anche alla Juventus. Se hai un giocatore da 30 gol a stagione è un aspetto importante, ti da’ meno incertezze“, sottolinea l’attuale tecnico del Bayern Monaco.

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