Andre Agassi si racconta, fra droga e depressione: “nel 1997 ho odiato a morte il Tennis”

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Andre Agassi è tornato a parlare del 1997, l’anno più buio della sua vita, dopo la separazione con la moglie Brooke, l’uso di droghe e l’odio per il tennis

LaPresse
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Sulle pagine del sito “www.ml.com” Andre Agassi è tornato a parlare del 1997, l’anno più buio di tutta la sua vita. Agassi ha spiegato come dopo la separazione dalla moglie Brooke Shields abbia affrontato un periodo di depressione, condizionato dall’uso di droghe pesanti, nel quale non riusciva più a ritrovare se stesso: il mondo mi chiedeva chi fossi davvero nel momento in cui non conoscevo nemmeno me stesso. E questo mi ha portato a chiudermi in me stesso. Ma tutto è arrivato a una conclusione in Germania nel 1997. Avevo 27 anni. Ero 140 al mondo. Ero stato numero uno. E perdo ancora al primo turno dopo aver accettato una wild card. In qualche modo c’era ancora gente che veniva a vedermi, ma avevo dimenticato come si colpiva una palla da tennis. Ero nella mia stanza in hotel dopo la partita persa e guardavo fuori dalla finestra. Guardavo il traffico, non ho mai odiato il tennis così tanto come in quel momento. È stato questo che mi ha portato a creare una fondazione, perchè tra essere numero 1 al mondo e 140 non c’è differenza: dipende solo da come scegli di vivere“.

 

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