Scandalo emissioni: la Comunità europea indaga su se stessa

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Per scoprire eventuali coinvolgimenti di istituzioni europee e singoli stati è stata istituita una commissione d’inchiesta formata da 45 europarlamentari

Il Parlamento dell’Unione Europea ha nominato 45 deputati per formare una commissione d’inchiesta che indaghi e faccia finalmente luce sulle responsabilità dei vari stati membri (quindi su se stessa) nei confronti dello scandalo delle emissioni truccate partito dal Gruppo Volkswagen e conosciuto anche con il nome di “dieselgate”.logo Volkswagen

La commissione avrà il compito di indicare eventuali coinvolgimenti – colposi o dolosi – delle varie istituzioni europee e dei singoli stati, da tempo a conoscenza del divario tra i dati sulle emissioni prodotti in laboratorio e quelli reali. La differenza fra i test e le emissioni reali fu evidenziata nel 2011 dal Joint Research Center della Commissione europea, ma né allora e né in seguito furono presi seri provvedimenti a causa delle pressioni dei singoli governi e delle lobby del settore.

Gli europarlamentari che compongono la commissione sono suddivisi in 14 membri del PPE, 12 degli S&D, 5 ECR, 4 ALDE, 3 Verdi, 3 GUE/NGL, 2 EFDD e 2 ENF, mentre gli italiani sono Giovanni La Via, Lara Comi e Massimiliano Salini (PPE), Flavio Zanonato, Massimo Paolucci e Nicola Danti (S&D), Eleonora Evi (EFDD), Mario Borghezio (ENF) e Remo Sernagiotto (ECR).

Approvata lo scorso 17 dicembre, la Commissione si riunirà a partire dal prossimo febbraio per il periodo di un anno.

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