Italia super nello sport nel 2015: il commento di Giovanni Malagò

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Giovanni Malagò commenta il 2015 sportivo, fatto di successi ma anche di insuccessi

Il 2015 sta per terminare ed è tempo di bilanci. Così Giovanni Malagò, presidente del Coni commenta questo anno sportivo, tra successi e sconfitte. “Ci sono tante cose buone che abbiamo fatto e altre che bisogna assolutamente migliorare. Ci muoviamo su tutti i fronti, sulla parte agonistica ma anche quella degli investimenti“.

LaPresse/Gian Mattia D'Alberto
LaPresse/Gian Mattia D’Alberto

Tantissimi i successi degli azzurri in questa stagione, ma quali sono quelli che Malagò preferisce?  “Difficile sceglier ma se devo dirne due, Gregorio Paltrinieri e Flavia Pennetta. Gregorio per la continuita’ e l’eccezionalita’ dei risultati, l’impresa di Flavia per il risultato della finale tutta italiana degli Us Open. Ma anche Giulia Conti e Francesca Clapcich: vincere tutte le competizioni (Europei e Mondiali di vela, ndr) e’ stata una grande impresa“, ha dichiarato il numero 1 dello sport italiano a Italpress. “E’ stato un anno bellissimo e importante e siamo stati capaci di trasformare in successo anche altri sport in cui la medaglia non era scontata. Penso alla lotta con Frank Chamizo, al 4 senza nel canottaggio e allo slam del doppio Fognini-Bolelli“.

silvia salis2Un anno fatto di alti e bassi: se da una parte spiccano tennis e nuoto, dall’altra non brilla invece l’atletica, che di recente è stata protagonista di uno scandalo (chiamato “doping” ma che di doping nulla ha) che ha visto il deferimento di ben 26 atleti italiani. “Che si tratta di provvedimenti che non si possono equiparare a vicende trattate in precedenza. Nella totale indipendenza della Nado Italia, alla quale ribadisco l’assoluta fiducia per l’indagine condotta con serieta’ e rigore, dico che sono state applicate doverosamente le norme dettate dalla Wada e recepite dal nostro sistema di ordinamento sportivo. Qui c’e’ un tema di procedure che non sono state rispettate sotto il profilo formale, il mio auspicio e’ che l’iter processuale porti a un rapido giudizio e che gli atleti coinvolti possano chiarire la loro posizione. Poi e’ chiaro che subito dopo Rio 2016 l’atletica dovra’ fare un’analisi molto realistica: le prossime Olimpiadi possono essere un nuovo punto di inizio“. Inevitabile poi un commento al vero scandalo doping, quello che ha colpito l’atletica russa: “dico che quanto emerso e’ un quadro allarmante. Ma credo che per gli atleti puliti, che sono solo vittime, in questo caso occorrerebbe buonsenso in vista di Rio 2016“.

aru nibaliIl 2015 è quasi finito, adesso si guarda avanti, al 2016, anno importantissimo: ci saranno le Olimpiadi di Rio. “Mi aspetto sicuramente grandi risultati da ciclismo, canottaggio, lotta e altri sport meno tradizionali. Dico anche Paltrinieri, che ha dimostrato di essere il piu’ forte anche se sara’ durissima. Poi il fioretto femminile, anche se non abbiamo la competizione a squadre e questo un po’ ci penalizza. E poi le varie specialita’ dei tiri: mi stupirei se non uscisse qualcosa“, ha continuato Malagò. Proprio a Rio, tutta Italia sogna vedere per l’ultima volta in campo la tennista Flavia Pennetta, che agli ultimi US Open, da lei vinti, ha annunciato il ritiro dall’attività agonistica: “ci sto lavorando. Deve decidere lei, ma se ha detto ‘mai dire mai’…“, ha spiegato il presidente del Coni.

LaPresse / Roberto Monaldo
LaPresse / Roberto Monaldo

Non poteva mancare una piccola parentesi sulla candidatura di Roma per le Olimpiadi 2024: “Roma 2024 e’ una candidatura molto forte e credibile, poi nella vita e nello sport sappiamo che uno solo vince e gli avversari (Parigi, Los Angeles, Budapest, ndr) non sono da meno. Sara’ una corsa al fotofinish. Ma noi con questa squadra ce la andiamo a giocare molto bene. I nostri primi sostenitori sono il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e il Premier Renzi. Il logo ha ricevuto unanimi consensi e la squadra del Comitato promotore, con Montezemolo presidente, che ha visto recentemente l’ingresso di Diana Bianchedi nel ruolo di coordinatore generale, e’ la migliore che potevamo scegliere“, ha concluso Malagò.

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