“Mercurio Inter”, le capacità vincenti di Roberto Mancini&Company

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Un Inter che non vince e si conferma in testa alla classifica insieme alla Fiorentina si può confrontare alle qualità del mercurio, ecco perchè…

L’Inter di Mancini è come il mercurio. Indefinibile, seppur definita. Il mercurio è un metallo di transizione. Così pare essere l’Inter del Mancio, che dice: “non è ancora la mia Inter, ma l’importante adesso è vincere”. Uno dei nomi indicati anticamente per il mercurio era “argentovivo”. E come definire, se non argentovivo, il carattere fumantino di questa Inter, rappresentato dalle papere e poi dalle parate di Handanovic, dai gol e poi dalle astinenze di Icardi, dai lati buoni e da quelli cattivi della coppia Medel&Melo? Il mercurio è duttile. Come questa Inter, che di volta in volta assume aspetti diversi a seconda degli avversari che affronta, pur rimanendo sempre nerazzurra e vincente. Se rompete uno di quei vecchi termometri al mercurio, vedrete che il mercurio si frammenterà in tante piccole gocce, salvo poi riunirsi una volta che le gocce entrano a contatto fra di loro. Come l’Inter di Mancini, che a inizio stagione voleva disfarsi di giapponesi e d’ambrosiani e invece oggi si rende conto che l’organismo Inter necessita anche di Nagatomo e Danilo. Il mercurio interagisce volentieri con altri metalli tipo oro e argento. Ecco, forse all’Inter che piacerebbe a Mancini manca ancora un po’ di metallo pregiato. Che dovrà però essere capace di unirsi al mercurio, rispettandone le indubbie caratteristiche vincenti.

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