Cagliari, irregolarità Is Arenas, due arresti

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Un sistema di vincoli ambientali regola l’area in cui sorge il nuovo stadio Is Arenas a Quartu, una serie di normative che prevedono anche la valutazione di impatto ambientale di cui gli agenti del Corpo forestale non avrebbero trovato traccia. E’ proprio indagando sulla possibile violazione dei vincoli ambientali, denunciata da due associazioni, che sono state scoperte le irregolarita’ nella costruzione delle opere per il nuovo campo di calcio che ieri hanno portato all’arresto di Pierpaolo Gessa e Andrea Masala, rispettivamente responsabili dei Lavori pubblici e dell’Edilizia privata del Comune di Quartu, finiti a Buoncammino, e di Antonio Grussu amministratore della società Andreoni Srl, ai domiciliari. Secondo quanto accertato dagli agenti del Corpo forestale lo stadio Is Arenas, o almeno una parte, sarebbe stato costruito in un’area sottoposta a un sistema di vincoli, primo fra tutti quello relativo al Piano paesaggistico regionale. Ma non solo: l’area ricadrebbe nella cosiddetta zona umida regolata dalla convenzione Ramsar per la gestione e conservazione degli ecosistemi naturali e, infine, farebbe parte di una zona a protezione speciale per la quale, prima di eseguire lavori, c’era l’obbligo di un primo screening per la valutazione di impatto ambientale. Ma di tutta la documentazione relativa ai vincoli gli inquirenti non avrebbero trovato traccia. Proprio su questo fronte si starebbero muovendo gli investigatori della Forestale per verificare e contestare tutte le eventuali violazioni. Nel corso delle indagini, che si sono avvalse anche di intercettazioni telefoniche e ambientali, il dirigente del settore Lavori pubblici Pierpaolo Gessa sarebbe stato sentito parlare con l’impresario proprio dei vincoli ambientali e dei confini entro i quali e’ stato costruito lo stadio.

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