Ciclismo, Pierpaolo De Negri racconta a SportFair il Trofeo Matteotti: “è una gara particolare, diversa da quelle a cui siamo abituati” [GALLERY]

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Pierpaolo De Negri, ciclista della Nippo Vini Fantini, racconta il Trofeo Matteotti, la classica italiana in programma per il 16 luglio

Pierpaolo De Negri è un ciclista della Nippo Vini Fantini professionista dal 2010 quando esordì con la ISD-Neri di Luca Scinto: ha partecipato al Giro d’Italia nel 2012 e in carriera vanta una vittoria al Trofeo Matteotti, 2 tappe al Tour of Japan, una alla Circuit des Ardennes e una al Giro di Slovenia. Ai microfoni di SportFairDe Negri ha raccontato la sua vittoria al Matteotti e il percorso della gara valida per la coppa italia di Ciclismo 2017 che scatterà il 16 luglio.

Come ti sei preparato per questo evento?

“Ho fatto un periodo di riposo dopo i campionati italiani e andato in ritiro con la squadra. abbiamo fatto un periodo di adattamento e poi abbiamo cominciato la preparazione per i prossimi appuntamenti”.

Ci puoi parlare del percorso tu che lo conosci bene?

“Il Matteotti è una gara particolare. Fatta in un circuito, un po’ diversa da quello che siamo abituati in Italia. La cosa più faticosa è l’atmosfera perché ci sono dai 35 ai 40 gradi. Poi questa salita divisa in due pezzi: un 1 chilometro prima che poi spiana per poi fare un altro chilometro e mezzo da ripetere più volte. Viene sempre una gara indecisa: o una fuga da lontano o da vicino oppure a gruppo compatto”.

Nel 2012 hai già vinto questa corsa. Che ricordi hai?

“Diciamo che la faceva da padrona l’Acqua e Sapone come Di Luca e Taborre e altri corridori della zona. Per loro come per noi era un mondiale. Loro hanno tenuto abbastanza unita la gara, io sono stato bravo a difendermi e arrivare in nel gruppo per poi vincere la tappa”.

Con la Nippo Vini fantini hai vinto 4 tappe. A quali di queste sei particolarmente legato?

“Con la Vini Fantini ho vinto il Matteotti e una tappa in Giappone. Con la Nippo Vini fantini ho vinto una in Francia, 2 in Giappone e una in Slovenia. Vincere in Italia è stata una delle cose che ho fatto nella mia carriera. Sono un corridore italiano e vincere una corsa importante come il Matteotti che è una classica importante è stata una grande soddisfazione. Ma anche vincere la corsa in Giappone è stato per me bellissimo”.

Il ciclismo italiano sta vivendo grandi momenti grazie a Fabio Aru. Ti aspettavi questa esplosione?

“Già da dilettanti erano già talenti e fatto vedere grandi qualità. Il nostro ciclismo negli ultimi anni è cambiato e avere loro è un motivo d’orgoglio”. 

Perché molti corridori boicottano il Giro d’Italia per correre il Tour de France?

Per un corridore correre il Giro d’Italia è un sogno. Il Tour de France è la corsa più bella al mondo. Ormai in Italia non abbiamo molte squadre. In WorldTour non abbiamo nessuna squadra e magari le WorldTour puntano sul Tour de France che sul Giro d’Italia. Abbiamo pochi talenti nelle squadre WorldTour e pochi riescono a distinguersi e magari preferiscono fare il Tour de France perché sono più adatti“.

Quali sono i tuoi programmi per il futuro?

“Ora ricomincio col Matteotti e cercheremo di farlo bene. Poi farò delle gare in Spagna come Vuelta a Burgos e Circuito de Getxo Memorial Ricardo Otxoa, per poi andare all’Artic Race, correrò alcune gare in Belgio e il Tour de Hokkaido. Poi tutto il calendario di settembre”.

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