Alla scoperta degli sport meno conosciuti: il Polo [FOTO e VIDEO]

  • La presse
  • La presse
  • La presse
  • La presse
  • La presse
/
SportFair

Un campo d’erba, una cavallo e una mazza, sono indispensabili per giocare al gioco inglese più “prestigioso”

Il Polo. Sport famosissimo in Inghilterra, in Italia non possiede tutto questo favore da parte del pubblico. La sua storia ha origine proprio in terra inglese infatti.  L’antica cavalleria britannica dette vita a questo sport. Durante gli addestramenti da preparazione ai combattimenti,  i cavalieri riproducevano il gesto tipico dei giocatori di polo. In sella ad un cavallo l’atto con cui la mazza colpisce la palla era caratteristico infatti dei combattenti che con la sciabola disarcionavano l’avversario. La prima partita di polo risale, proprio per questi motivi, al lontanissimo 600 a.C., quando la popolazione persiana sfidò i vicini turcottomanni.

Il polo in Gran Bretagna è uno sport di rilievo culturale e sociale. Esso è occasione d’incontro per feste in cui vigono delle vere e proprie regole di comportamento e dress code. Gli eventi sono in genere esclusivi party per persone “celebri”, reali e benestanti. Il polo però in Italia non conosce questa fortuna.

Esso si disputa in tutto il mondo in un terreno da gioco grande 4 volte un campo da calcio. La partita vede contrapporsi due squadre con rispettivamente 4 giocatori a cavallo per parte. Una partita si divide da 4 a 8 tempi chiamati chukkers in cui è possibile cambiare cavallo. L’obiettivo delle due squadre è quello di fare più gol possibili nella porta avversaria.

Trattandosi di uno sport sufficientemente pericoloso esistono regole che disciplinano il comportamento in campo dei cavalli e dei cavalieri, finalizzate ad evitare ed a limitare eventuali incidenti durante le partite ed a garantire il massimo della correttezza e della sicurezza in campo gara.

La più importante gara di polo è la sua Coppa del Mondo, ma esso non fa parte degli sport olimpici.

Condividi