Michael Jordan: “Dio travestito da giocatore di basket”, la storia del più grande di sempre [FOTO e VIDEO]

  • Zuma Press
  • Zuma Press
  • Zuma Press
  • Zuma Press
  • Zuma Press
  • LAPRESSE/MIGUELEZ SPORTS
/
SportFair

Eletto il più grande atleta nord-americano del XX secolo, Michael Jordan rimarrà una leggenda dello sport per sempre

A pochi giorni dal suo 52° compleanno, Michael Jeffrey “Air” Jordan ed a dodici anni dal suo ritiro dalla pallacanestro è ancora considerato “il migliore giocatore di basket mai esistito”. I suoi  198 centimetri di altezza per i suoi 98 chilogrammi di peso lo rendono e lo hanno reso uno degli sportivi più noti di sempre.

Il suo gioco, considerato spettacolare da molti, è ancor oggi fonte d’ispirazione di tantissimi giovani che in tutto il mondo vogliono ispirarsi ai suoi meravigliosi canestri.  La sua tecnica offensiva, infatti, abbinata alla sua impeccabile qualità con le spalle rivolte al canestro, la rapidità del suo primo passo e la sua agilità nella penetrazione lo hanno reso “Dio travestito da Michael Jordan”, come Larry Bird esperto del gioco, sostenne vedendolo giocare.

Oltre ad essere notoriamente l’uomo che segnava più punti a partita era anche un notevole difensore. Nonostante la sua altezza infatti, soprattutto nel periodo che l’hanno visto affiancarsi a Scottie Pippen nella squadra dei Chicago Bulls, egli è stato considerato uno dei più forti difensori di sempre.

Michael Jordan nasce il 17 febbraio 1963, come immaginabile si conferma sin dal liceo un brillante giocatore di basket che non può non farsi notare anche negli anni dell’Università. Disputa le Olimpiadi del 1984 vincendo l’oro all’esordio con la squadra statunitense. Subito dopo, Jordan viene scelto dai Chicago Bulls, quando ancora questi però erano considerati lo scarto dell’Nba, in quanto disputavano partite disastrose una dopo l’altra. In seguito il talento di Michael li porterà a vincere il campionato, il primo nel 1991, seguito da altri due nel 1992 e 1993, ottenendo un cosiddetto Three-peat. Nel 1992 parteciperà anche alle sue seconde Olimpiadi dove con il Dream Team, considerata la squadra di pallacanestro più forte di tutti i tempi , vincerà il suo secondo oro olimpico.

Zuma Press
Zuma Press

Dopo aver abbandonato improvvisamente la pallacanestro per intraprendere una carriera nel baseball, Jordan tornò ai Bulls nel corso della stagione 1994-1995, guidando la squadra ad altri tre titoli consecutivi nel 1996, 1997 e 1998, facendo segnare anche il tuttora imbattuto record di 72 vittorie nella regular-season NBA nella stagione 1995–1996. Jordan si ritirò quindi una seconda volta dopo aver vinto il suo sesto titolo nel 1998, salvo tornare sul parquet per altre due stagioni nel 2001, questa volta nei Washington Wizards.

 La sua carriera segnata da continue vittorie, record e titoli a livello personale e di squadra è riconosciuta mirabile e straordinaria dagli amanti della pallacanestro e non solo. È stato eletto il “più grande atleta nord-americano del XX secolo” dal canale televisivo sportivo ESPN ed ha attirato a sé sponsor di tutti i generi. Coca Cola, MacDonald’s, Gatorade, Chevrolet, ma soprattutto Nike, che ha creato a sua misura un brand dedicato al suo talento chiamato “Air Jordan”, sono solo alcuni dei brand che l’hanno voluto con loro per le loro campagne pubblicitarie.

Stimato anche dai suoi stessi rivali: È il numero uno, credetemi, affermava Magic Johnson, quando giocavano l’uno contro l’altro. Era ammirato anche da personaggi al di fuori della pallacanestro, come Spike Lee che affermò:La sera prima di gara 5 della finale, Michael Jordan mangiò una pizza e si beccò una intossicazione alimentare. Volle scendere ugualmente in campo e segnò 40 punti. È questo il doping del campione vero: la voglia di giocare.

Al compimento del suo 52° compleanno Michael ha scritto su Twitter: “52 but always 23. Happy birthday, Boss”.  Il suo spirito sportivo lo manterrà giovane per sempre. Nella memoria di tutti egli rimarrà per sempre colui dalle schiacciate fenomenali, dai salti esaltanti e dal temperamento inarrestabile. Egli rimarrà pe tutti noi per sempre giovane. Il numero uno del basket mondiale rimarrà per sempre il migliore giocatore di basket mai esistito o verrà prima o poi spodestato? Kobe Bryant e Lebron James, ci stanno provando, ma la leggenda di Michael sembra ancora troppo ingombrante per anche solo parzialmente oscurarla.

Condividi