Il 2023 di Jannik Sinner, in particolar modo la parte finale, è stato un crescendo rossiniano: la finale alle ATP Finals di Torino con l’intero PalaAlpitour ad applaudirlo nonostante il ko contro Djokovic (battuto nel round robin) e poi il trionfo in Coppa Davis alla guida dell’Italia. E il 2024 è iniziato, se possibile, in maniera ancora migliore: vittoria degli Australian Open, primo Slam della carriera, bis a Rotterdam. Due trofei in due tornei, 100% di vittorie. Nuovo best ranking, da domani sarà numero 3 al mondo.
Vi ricordate quando il fenomeno del tennis italiano era Berrettini?
È normale che oggi Jannik Sinner sia sotto i riflettori, come potrebbe non esserlo dopo aver riscritto la storia del tennis italiano? Eppure, tornando indietro di un anno, quando Jannik era ancora un (grandissimo) talento acerbo alla ricerca di continuità e maturità, il peso del tennis italiano era sulle spalle di Matteo Berrettini.
“The Hammer” ha vinto due volte il Queen’s, era stato il primo (poi raggiunto da Sinner) a raggiungere almeno i quarti in ogni Slam, a Wimbledon 2021 aveva raggiunto una storica finale, agli Australian Open 2022 la semifinale che fino a quel momento era un record per il tennis italiano. Ha, inoltre, preso parte a due ATP Finals, ha vinto 1 oro nella Laver Cup e ha portato l’Italia in semifinale di Coppa Davis. Eppure, a causa di un 2023 martoriato dagli infortuni e un 2024 che ancora fatica a ingranare, oggi di Berrettini si parla più per la possibile crisi di coppia con Melissa Satta che per questioni legate al tennis.
Qualcuno ha insinuato anche che fra il tennista romano e Sinner ci sia anche qualche invidia. Se sull’argomento Berrettini ha liquidato la vicenda parlando di sana competizione che spinge entrambi a migliorare, Sinner è stato decisamente più morbido spendendo parole dolci per il connazionale. Intervistato da “Vanity Fair”, Sinner ha dichiarato: “lui (Berrettini, ndr) ha avuto molti infortuni, speriamo che ritorni. Non è giusto dimenticare i suoi successi. Noi italiani siamo un bel gruppo, ci rispettiamo tutti anche se siamo tutti diversi“.
L’augurio è di rivedere presto anche Matteo Berrettini al top, perchè no, magari in una semifinale o una finale Slam tutta italiana. E poi, volgendo lo sguardo alla Coppa Davis: una coppia così possono permettersela in pochi.