La nazionale italiana di ginnastica ritmica ha concluso il suo turno di qualificazione mondiale con il totale di 162.230 (VO 41.599 PA 40.099 TR 40.266 CL 40.266) superando la soglia del 160 che si era prefissata alla vigilia. Ora, per conoscere l’esito della qualificazione olimpica bisognerà attendere tutta la giornata di domani e le successive nove suddivisioni.
Al momento le fate azzurre sono davanti all’Olanda, possibile concorrente sulla road to Paris, che ha messo insieme 161.197 punti. Ciò che è certo, fin da ora, è che Alice D’Amato, a causa della caduta, non sarà nella final eight alle parallele asimmetriche e che Elisa Iorio, finita nell’ all-around, dietro alla genovese e a Manila Esposito, in quanto terza italiana, non ha chance di ritornare tra le migliori 24. Inoltre, ma questo lo sapevamo, non avendo eseguito il secondo salto al volteggio, nessuna azzurra concorrerà per la finale sulla rincorsa dei 25 metri.
“Il nostro obiettivo di squadra è il pass per Parigi – ha dichiarato in zona mista Alice – Non sono molto soddisfatta ovviamente della mia prestazione personale, mi spiace per la parallela, non sono andata tanto bene neanche in trave, ma le mie compagne sono state bravissime a compensare la mia giornata storta. Siamo un gruppo molto unito, e infatti ci tengo, anche a nome delle altre, a fare i complimenti ad Arianna per il suo esordio iridato. Adesso aspettiamo di vedere il resto della qualifica, anche se, con questo totale, andiamo a dormire serene”.
“Gara difficile, non perfetta – ha aggiunto il DTN Enrico Casella che ha lasciato il posto a bordo pedana ai suoi collaboratori Monica Bergamelli e Marco Campodonico – Le ragazze hanno reagito bene agli imprevisti. Reagire alle difficoltà è un segno di grande maturità ed esperienza. Ed in quest’ultimo periodo di problemi ne abbiamo superati parecchi. Siamo qui con una squadra che sicuramente non esprime tutto il nostro potenziale, però le ginnaste presenti hanno combattuto, senza lasciarsi mai andare. Siamo pertanto soddisfatti per il focus olimpico, al resto ci penseremo dopo”.
La Maschile azzurra in paradiso
La nazionale italiana maschile di ginnastica artistica con il totale di 248.796 e il sesto posto in qualifica centra la finale mondiale a squadre di martedì 3 ottobre e la qualificazione olimpica ai Giochi di Parigi 2024. Yumin Abbadini (Pro Carate), Nicola Bartolini (Pro Patria Bustese), Lorenzo Minh Casali (Giovanile Ancona), Matteo Levantesi (Pasqualetti Macerata), Mario Macchiati (Fermo 85) e, in panchina, Lorenzo Bonicelli (Ghislanzoni GAL di Lecco), seguiti dai tecnici Paolo Pedrotti, Marco Fortuna, Alberto Busnari e Paolo Quarto sono arrivati alle spalle di Giappone, Stati Uniti, Gran Bretagna, Canada e Germania, davanti a Svizzera e Cina, che completano l’ottetto dei finalisti iridati.
I campioni d’Europa in carica, guidati dal DTN Giuseppe Cocciaro, hanno condotto una gara regolare, compensando con la forza del gruppo piccoli errori individuali, sotto gli occhi del Presidente FGI Gherardo Tecchi, del capodelegazione Vittorio Massucchi, del Segretario Generale Roberto Pentrella e del team manager Andrea Facci. Un lavoro collettivo che ha premiato la Sezione della maschile con cinque carte olimpiche, risultato di squadra mancato sia i Mondiali di Glasgow nel 2015 per Rio de Janeiro, sia a Stoccarda nel 2019 per Tokyo. In entrambe le occasioni c’era Nicola Bartolini, divenuto nel frattempo il capitano degli azzurri.
“Abbiamo coronato un sogno – conferma il ginnasta sardo – L’Italia torna ai Giochi dopo 11 anni. E’ stato difficile, sono stati superati momenti complicati, ma adesso siamo qui a festeggiare. Siamo forti, negli ultimi due anni abbiamo avuto una crescita esponenziale, sia a livello individuale che di team. Giuseppe Cocciaro e tutta la Federazione ci hanno messo nelle condizioni migliori per affrontare questo cammino. Un lavoro portato avanti da tutti a 360 gradi. Le finali di specialità non erano la nostra priorità e quindi non mi dispiace affatto di non essere entrato al corpo libero. Tra due giorni affronteremo una finale mondiale a squadre: nel 2022 a Liverpool sfiorammo il podio, lo spirito sarà più leggero ma punteremo comunque al massimo. Oggi le giurie non sono state troppo generose con noi sui primi due attrezzi (corpo libero e cavallo con maniglie, nda.), quindi ci sono margini di miglioramento”.
Non è finita qui, insomma, infatti l’ItalGAM qualifica due azzurri tra i 24 della finale all around individuale – Abbadini con il totale di 82.532 e Lorenzo Casali con 82.065 – e ottiene la final eight alle parallele pari con Matteo Levantesi, settimo a quota 14.833. Per la cronaca proseguono il percorso di avvicinamento sulla road to Paris anche Spagna, Turchia, Olanda e Ucraina, che vanno ad occupare i primi nove posti utili. Conclusesi le suddivisioni degli uomini, iniziano adesso quelle delle donne, con le Fate della FGI che alle 16.00 apriranno al volteggio la prima delle dieci suddivisioni femminili. Per conoscere l’esito della gara GAF bisognerà attendere tutta la giornata di domani.