Italia senza pace, scoppia anche il caso Sinner: l’accusa al tennista

Jannik Sinner è reduce dal torneo US Open e l'ultima decisione ha scatenato motivi di grande discussione

SportFair

E’ scoppiato anche il caso Jannik Sinner nello sport italiano, dopo quello di Paola Egonu nel volley femminile. Il riferimento è al forfait del tennista alla Coppa Davis a causa di guai fisici dopo l’eliminazione agli US Open. Il 22enne è stato accusato di pensare di più agli interessi personali rispetto a quelli di un’intera nazione.

“Auguriamo a Jannik una pronta guarigione, sappiamo quanto lui tenga alla Davis, lo ha già dimostrato. Rispettiamo la sua decisione, sono sicuro che lo avremo a disposizione in futuro”, sono le dichiarazioni di Filippo Volandri, capitano azzurro in Coppa Davis che prova a gettare acqua sul fuoco.

L’ex tennista Nicola Pietrangeli, al telefono con l’ANSA, si toglie l’ennesimo sassolino dalla scarpa, criticando di fatto i no alla maglia della nazionale. “Non voglio entrare nel merito della vicenda Sinner, parlo in generale; e dico che rappresentare il proprio Paese è il massimo dell’aspirazione di uno sportivo, è un onore comunque, a prescindere dal risultato. Chi rifiuta per poi andare a giocare un torneo altrove, andrebbe squalificato”.

“Se uno rifiuta perché sta male per carità, ma chi rifiuta per poi andare a giocare un torneo altrove, allora la federazione dovrebbe squalificarlo per un anno almeno”. Pietrangeli attacca: “se non sei fiero di giocare per il tuo paese fatti fare un certificato medico fasullo, è una questione di coscienza. Oppure, non ti va perché hai paura di perdere o per le responsabilità? Non è detto che devi per forza vincere, ma ci devi provare. E non vanno trovate scuse o alibi, ma non sto facendo un nome in particolare in questo caso, parlo in generale, sia ben chiaro”.

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