Serie A, la classifica è sub iudice: le ‘voci’ sulla penalizzazione alla Juve

In casa Juventus continua a tenere banco la questione fuori dal campo: le prime anticipazioni sulla sentenza

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La Juventus è concentrata sul campo con l’intenzione di raggiungere il miglior risultato tra campionato ed Europa League. Una questione molto delicata è quella fuori dal campo ed il riferimento è ovviamente alle inchieste di plusvalenze e manovre stipendi. La classifica della Juventus è sub iudice e una nuova penalizzazione è molto probabile.

E’ andata in scena la seconda udienza del processo civile che ha visto coinvolto il club bianconero e 12 ex dirigenti e amministratori tra cui Andrea Agnelli, Pavel Nedved, Maurizio Arrivabene e Fabio Paratici. La Corte Federale d’Appello della FIGC ha programmato la nuova udienza per valutare la sanzione del club bianconero: la data è quella del 22 maggio.

processo Juventus
Foto di Jessica Pasqualon / Ansa

Le accuse alla Juventus sono ormai note: le plusvalenze fittizie e la manovra stipendi. Nel primo caso il club bianconero è accusato di aver concluso con altre società accordi di calciomercato sovrastimando il valore dei calciatori, con l’obiettivo di sistemare il bilancio. Nel secondo caso la Juventus, nei primi mesi della pandemia, ha fatto firmare ai calciatori scritture private per il pagamento posticipato degli stipendi, poi non registrate regolarmente a bilancio. L’idea è quella di arrivare ad una penalizzazione definitiva entro maggio.

Le anticipazioni sulla penalizzazione alla Juventus

La situazione in casa Juventus è sempre più delicata, come confermato dal giornalista Paolo Ziliani attraverso un lungo messaggio pubblicato sul profilo Twitter. “Dunque siamo messi così. Se la Juventus dovesse andare in finale di Europa League eliminando il Siviglia, nei giorni che andranno tra il 19 maggio (l’indomani della semifinale di ritorno in Spagna) e il 31 maggio (finale alla Puskas Arena di Budapest) il mondo intero assisterebbe al seguente spettacolo:

1) il club subisce in Italia, lunedì 22 maggio, una penalizzazione per illecito nel processo “plusvalenze artificiali” già oggi certa, penalità che lo collocherà, dovendo essere afflittiva, fuori dalla zona “qualificazione alle coppe”;

2) in quegli stessi giorni il club viene deferito e rispedito in tribunale per il processo “manovre stipendi” (che accorpa anche il filone “agenti collusi”) di gravità assai superiore rispetto al processo-plusvalenze che già lo ha retrocesso, a due giornate dalla fine, all’8° posto in classifica; oppure, la Juventus scongiura l’avvio del dibattimento chiedendo alla Procura FIGC di andare al patteggiamento della pena; ipotesi ormai quasi certa e che eviterebbe alla Juve il rischio di rotolare in serie C, se non peggio, e che comporterebbe

3) la decisione di inserire, oppure no, nell’accordo di patteggiamento anche le responsabilità del club nel filone “partnership con società terze” (cioè le antisportive alleanze strette negli anni con le succursali Atalanta, Sassuolo, Sampdoria, Udinese, Bologna e Cagliari), anch’esse ampiamente documentate e provate grazie alle intercettazioni confessorie e alla perquisizione e al ritrovamento di documenti comprovanti patti e transazioni illecite.

Coni Juventus
Foto di Fabio Frustaci / Ansa

Le possibili sanzioni

Detto che questo procedimento è stato rimandato dalla Procura federale alla stagione prossima, 2023-24, essendo la Juventus in tutti questi processi chiamata a rispondere di violazione dell’articolo 4, quello della lealtà sportiva, articolo che prevede sanzioni non pecuniarie ma di sottrazione di punti in classifica o retrocessioni alle serie inferiori, ed essendo già stata certificata anche in terzo grado (Collegio di Garanzia) la colpevolezza definitiva e non più appellabile dei suoi dirigenti apicali Agnelli, Paratici, Cherubini e Arrivabene, fatto che comporta la responsabilità oggettiva del club, da ognuno di questi processi la Juventus uscirebbe con condanne già scritte e con sanzioni via via sempre più afflittive. Se solo le plusvalenze, il 22 maggio, comporteranno l’esclusione dalle coppe, l’afflizione successiva non potrà che essere la retrocessione in serie B – gradini intermedi non ce ne sono -, e poi ancora e ancora ricordando soprattutto che “manovre stipendi” e “club succursali” sono montagne, al confronto del risibile dosso delle “plusvalenze”.

A fronte di questo scenario, e del senso di vergogna che dovrebbe squassare il Palazzo del Calcio italiano e chi lo rappresenta, dal ministro dello sport Abodi a Malagò, Gravina, Casini, De Siervo e parrucconi vari, l’informazione mainstream che dal 28 novembre, giorno della cacciata di Agnelli da Juventus, Stellantis e Exor, non ha fatto altro che negare l’esistenza dello scandalo raccontando alla gente favole da Paese dei Balocchi, ha già iniziato a far passare il messaggio che andando al patteggiamento la Juventus potrebbe cavarsela con 1-2 punti di penalizzazione (lo hanno scritto davvero, e motivato) e una forte ammenda, o se proprio vogliamo essere severi con l’esclusione dalla Champions, se non dalle coppe in generale, nella stagione prossima.

Il che vorrebbe dire, sia in un caso che nell’altro, colpo di spugna e assoluzione totale visto che a bandire la Juventus dall’Europa per non meno di due stagioni ci penserà la UEFA che alla chiusura dei campionati farà pagare al club che fu di Agnelli il conto salatissimo della mancata abiura alla Superlega, del mancato rispetto del Fair Play Finanziario e degli illeciti dell’Inchiesta Prisma (di cui Nyon possiede documentazione da dicembre) per i quali in Italia è stata condannata, illeciti che avendo alterato la regolarità delle competizioni lo hanno fatto anche per quanto riguarda i tornei continentali, la Champions prima e l’Europa League poi.

Questa è la situazione: e se in Italia siamo abituati a tutto, anche a vedere la Juventus assolta, anzi archiviata “per non aver commesso il fatto” nello scandalo dell’esame di Suarez all’Università di Perugia, c’è il mondo intero che ride di noi e ci compatisce e ci disprezza. Solo a leggere i giornali e ad ascoltare le trasmissioni tv vien voglia di andare nascondersi. Per fortuna, ci sono i giudici. Gli ultimi, quelli della Corte d’Appello prima e del Collegio di Garanzia poi, hanno per fortuna detto le cose come stanno. E non stanno bene per la Juventus”. 

Lo stesso giornalista poi risponde ad alcune domande degli utenti: “in una ipotesi di patteggiamento prima dell’inizio del processo la sanzione sarebbe ridotta della metà , ora chiedo… Al netto di ciò che dicono i vari giornali che per me è ridicolo (solo sanzione economica), quale potrebbe essere la VERA sanzione patteggiando?”, il giornalista risponde così: “la Serie B con penalizzazione”.

“Scusi Paolo ma se gli illeciti commessi hanno inciso in maniera importante alla successiva qualificazione prima e partecipazione poi alle Coppe Europee la Uefa  potrebbe reclamare in tutto o in parte la restituzione dei premi incassati e rivedere la classifica storica?”, è un’altra domanda. “Credo che se la Juventus dovesse vincere l’Europa League l’UEFA, anche a fronte delle condanne cui la Juve andrà incontro in Italia, potrebbe arrivare alla revoca del trofeo vinto”, la risposta di Ziliani.

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