E’ una situazione sempre più delicata in casa Juventus e a tenere banco sono principalmente le questioni fuori dal campo. Il riferimento è ovviamente all’inchiesta in corso e ai rischi di una nuova penalizzazione in classifica. E’ in corso la seconda udienza del processo civile che vede coinvolto il club bianconero e 12 ex dirigenti e amministratori tra cui Andrea Agnelli, Pavel Nedved, Maurizio Arrivabene e Fabio Paratici. Si è registrato subito un colpo di scena: il fondo libico Lafico ha chiesto di essere ammesso fra le parti civili in qualità di azionista. L’udienza è stata poi sospesa e riprenderà alle ore 14:00.
La decisione del Collegio di Garanzia del Coni che ha annullato e rinviato alla Corte d’Appello Federale della Figc per una nuova riformulazione della sanzione contro la Juventus “ha pienamente confermato l’impianto strutturale della decisione della CFA, con riferimento alla condotta di tutti i quattro dirigenti dotati di poteri di rappresentanza della Juventus, ed ha definitivamente accertato non solo il fatto che la Società Juventus, tramite i propri legali rappresentanti (dei quali è responsabile in via diretta), ha posto in essere il sistema-plusvalenze in maniera preordinata e strutturata, ma anche e soprattutto il fatto che, con tale sistema, la Juventus ha alterato la regolarità del Campionato 2018-2019 (come specificamente indicato sia nella decisione della Corte Federale di Appello 30 gennaio 2023, a pag. 34, sia nella decisione del Collegio di Garanzia dello Sport, Sezioni Unite, 8 maggio 2023, n. 40, alle pagg. 33 e 35)”. E’ quanto riferito in una nota dagli avvocati Enrico Lubrano, Carlo Claps, Oreste Pallotta e Angelo Pisani, in qualità di difensori del Codacons e dell’Associazione Club Napoli Maradona.
“Risulta, pertanto confermato l’accertamento della avvenuta alterazione della regolarità del Campionato 2018-2019 da parte della Juventus, presupposto fondamentale per la richiesta di revoca dello Scudetto 2019 e della sua assegnazione al Napoli (giunto secondo), formulata con il ricorso al TAR Lazio depositato lo scorso 31 marzo 2023 per conto del Codacons e della Associazione Club Napoli Maradona”.