Doveva essere la tappa delle schermaglie, la numero 7 del Giro d’Italia 2023, è stata quella degli sbadigli. Tanto, strano, immobilismo fra i big nei 218 km da Capua a Campo Imperatore, la seconda frazione più lunga.
I punti in cui provare a stravolgere la classifica generale erano diversi. La prima fatica è stata la scalata del Rionero Sannitico (14.4 km al 4.6% di pendenza media), poi Roccaraso (7.3 km al 6.1% di pendenza media) e infine la salita di Calascio (13.5 km al 6% di pendenza media ma con punte del 13%).
Ma nessuno dei big ha preso l’iniziativa, neanche nel finale. Premiata la fuga di Petilli, Bais e Vacek, gli unici a dare un po’ di brio alla gara. A trionfare sul traguardo di Campo Imperatore è stato Bais davanti a Vacek e Petilli. Leknessund resta in rosa.