Plusvalenze, il contenuto della ‘seconda carta Covisoc’: la Juve non è citata

Arrivano nuovi dettagli sullo scandalo delle plusvalenze fittizie: il contenuto della 'seconda carta Covisoc'

SportFair

Continuano ad arrivare aggiornamenti sullo scandalo delle plusvalenze fittizie e sulle carte da giocare dalla Juventus per provare ad annullare i 15 punti di penalizzazione. La Figc ha assecondato le richieste dei legali di Fabio Paratici e Federico Cherubini, consegnando questa mattina la ‘seconda carta Covisoc’ del 31 marzo 2021. Entrambi sono stati deferiti nel processo sportivo in relazione allo scandalo delle plusvalenze fittizie in cui la Juventus è stata penalizzata con 15 punti di penalizzazione, già scontati nella stagione in corso.

La nuova carta contiene la comunicazione dal presidente della Covisoc Paolo Boccardelli diretta al procuratore federale Giuseppe Chiné che precedeva quella già consegnata. Secondo la Juventus ed i legali, queste comunicazioni anticiperebbero i tempi di inizio dell’istruttoria e renderebbero inutilizzabili gli atti della Repubblica di Torino.

Paratici
Foto di Alessandro Di Marco / Ansa

La seconda carta Covisoc

Anche in questo caso la Juventus non è stata mai citata e il presidente della Covisoc si limita a parlare di “situazioni gestionali che meritano un attento monitoraggio” in vista di “potenziali iniziative istituzionali”.

“Nello svolgimento delle proprie attività istituzionali la Covisoc ha da ultimo individuato situazioni gestionali che, a proprio avviso, meritano un attento monitoraggio e ciò anche nella prospettiva dell’adozione di potenziali iniziative istituzionali da parte dei competenti organi della Figc. Si tratta, infatti, di situazioni che presentano tratti concettuali ed operativi idonei ad incidere sui fondamentali dei bilanci delle società sportive professionistiche (e quindi mediatamente sull’equilibrio economico e finanziario delle stesse) e che iniziano a presentarsi con frequenza statistica non trascurabile ed in maniera sufficientemente generalizzata.

Faccio riferimento, in particolare, alle operazioni di compravendita di calciatori le quali, pur concluse per prezzi significativi, comportano flussi pecuniari assai più contenuti (se non nulli) in quanto sovente le reciproche posizioni di credito e debito sono regolate dai club a mezzo di compensazione. Non è di certo il ricorso ex se all’istituto disciplinato dall’art. 1241 e ss. del codice civile a destare l’attenzione della Covisoc: al contrario, è la possibilità di ricorrere alla compensazione allo scopo di minimizzare (se non elidere) i flussi pecuniari reciproci fissando, al tempo stesso, prezzi di compravendita dei singoli assets su basi economiche di cui non sempre i fondamentali aziendali traspaiono in modo palese ed intelligibile. Il che, ovviamente, determina una certa (non auspicabile) opacità informativa che rischia di risultare viepiù significativa in presenza di eventuali operazioni fra parti correlate”.

“In tale ottica la Covisoc ha effettuato un’analisi (riferita agli ultimi due esercizi) circa gli effetti sui bilanci di periodo delle società di talune operazioni di compravendita di calciatori. L’analisi mostra quindi (in termini generali) come il cosiddetto trading dei calciatori realizzato dalle società sportive professionistiche – pur avendo garantito copiose plusvalenze idonee a sostenere gli aggregati patrimoniali – abbia generato pochissima liquidità. Tale fenomeno, ad avviso della Commissione, non può che destare attenzione perché rende difficile apprezzare la reale corrispondenza fra i prezzi convenuti per le singole operazioni, da un lato, ed il reale valore di mercato degli atleti, dall’altro lato”.

Nemmeno la seconda carta Covisoc dovrebbe cambiare la situazione della Juventus, al momento dunque si va verso la conferma dei 15 punti di penalizzazione.

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