Myanmar: massacro monastero, scambio di accuse fra gruppi di resistenza e giunta miltare

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Naypyidaw, 15 mar. (Adnkronos) – Gruppi di insorti locali e la giunta militare si accusano a vicenda di aver compiuto il massacro che sabato ha colpito 22 persone, tra cui tre monaci, uccise in un monastero nello Stato Shan meridionale del Myanmar. Lo riferisce la Cnn. Nel paese asiatico sono all’ordine del giorno le violenze politiche, da quando il leader militare Min Aung Hlaing ha preso il potere con un colpo di stato del 2021.
Al colpo di Stato è seguita una brutale repressione militare contro i manifestanti pro-democrazia che ha visto civili fucilati per strada, rapiti durante raid notturni e presumibilmente torturati durante la detenzione. Dal colpo di stato, almeno 2.900 persone in Myanmar sono state uccise dalle truppe della giunta e oltre 17.500 arrestate, la maggior parte delle quali è ancora detenuta, secondo il gruppo di difesa dell’Associazione di assistenza ai prigionieri politici (AAPP).
I gruppi della resistenza hanno ripetutamente accusato l’esercito del Myanmar di aver compiuto uccisioni di massa, attacchi aerei e crimini di guerra contro i civili nelle regioni in cui infuriavano i combattimenti, accuse che la giunta nega ripetutamente, nonostante un numero crescente di prove.

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