Giustizia: Nordio, ‘basta pubblicare intercettazioni fino a rinvio a giudizio’

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Roma, 15 mar (Adnkronos) – Intervistato oggi sul ‘Foglio’, il ministro della Giustizia Carlo Nordio anticipa alcuni contenuti della riforma che il governo porterà in Consiglio dei ministri entro fine maggio. ‘Ho intenzione di proporre un progetto per integrare il codice di procedura penale, che dice che gli atti non sono più segreti quando il destinatario ne viene a conoscenza, aggiungendo che gli atti debbano restare segreti quantomeno fino alla disclosure finale o all’inizio del dibattimento pubblico”.
Significa che, in questo nuovo contesto, chiede il ‘Foglio’, l’indagato saprebbe di essere indagato lui e solo lui, e che le intercettazioni non potrebbero essere diffuse fino a che non vi è, almeno, una richiesta di rinvio a giudizio? ‘è così. Oggi la segretezza degli atti è considerata a tutela dell’integrità dei dati. La mia idea è che la segretezza degli atti debba essere considerata anche nell’interesse dell’onorabilità dell’indagato. Quindi aumentando, dilatando il bene giuridico protetto, che non è più quello soltanto della garanzia della segretezza dell’indagine, ma anche dell’onorabilità dell’imputato. In sostanza l’atto rimane segreto, non solo fino a quando l’imputato ne viene a conoscenza, ma finché non viene fatta la richiesta di rinvio a giudizio o comunque non finisce l’indagine”.

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