La verità dei medici e la confessione all’amico: gli ultimi giorni di Mihajlovic

Gli ultimi giorni di vita di Sinisa Mihajlovic: il desiderio dell'allenatore legato al mondo del calcio

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Il mondo del calcio piange la morte di Sinisa Mihajlovic, l’ex allenatore del Bologna. La notizia è arrivata direttamente dalla famiglia, il serbo lottava da tempo contro la leucemia e aveva 35 anni. E’ stato un grandissimo protagonista del calcio, prima nel ruolo di calciatore e poi di allenatore.

Nel corso della carriera da calciatore ha indossato le maglie di Stella Rossa, Roma, Sampdoria, Lazio e Inter. Poi il percorso da allenatore con Bologna, Catania, Fiorentina, Serbia, Sampdoria, Milan, Torino, Sporting Lisbona e Bologna.

Sinisa Mihajlovic
Foto di Simone Arveda / Ansa

Proprio durante l’esperienza in rossoblu comunica ufficialmente l’esito di alcuni controlli: è stata diagnosticata la leucemia. Mihajlovic inizia a lottare come un leone ed è stato sempre al fianco della squadra, ovviamente con pause dovute alle cure per la malattia. La prima vittoria, poi la ricaduta. La delusione dal punto di vista sportivo e l’esonero dal Bologna.

Gli ultimi giorni di Mihajlovic

Sono emersi nuovi dettagli, svelati da ‘Repubblica‘. Il riferimento è alla ricaduta, nel mese di marzo: “i medici erano stati sinceri: le probabilità di successo stavolta erano davvero poche”. Pochi giorni fa a un caro amico aveva detto: “Come sto? Dipende dai giorni, ma vado avanti, ci vuole coraggio, tempo e un po’ di fortuna. Coraggio ne ho da vendere, il resto vedremo”. 

Mihajlovic non aveva intenzione di arrendersi, pensava ancora al calcio. “Venerdì e sabato Mihajlovic parlava con gli amici dei suoi programmi futuri, a partire dal desiderio di ricominciare da gennaio – una volta concluso il ciclo di terapie che stava svolgendo – a vedere partite in giro per gli stadi d’Italia e d’Europa”. 

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