Kyrie Irving continua a scatenare tantissime discussioni e il motivo non riguarda sicuramente il campo di basket. Il cestista dei Brooklyn Nets continua a confermarsi sopra le righe anche con dichiarazioni considerate fuori luogo. Il cestista è stato sospeso per aver promosso un film antisemita, mettendo anche in discussione il numero delle vittime dell’Olocausto e di alcuni documentari con citazioni attribuite ad Adolf Hitler.
Il gesto è stato considerato inaccettabile dai Brooklyn Nets che hanno deciso di sospendere il giocatore, senza stipendio, per le prossime 5 partite. “Durante una sessione mediatica, Kyrie si è rifiutato di dire inequivocabilmente di non avere convinzioni antisemite e di riconoscere il materiale specifico di odio nel film. Non è stata la prima occasione che ha avuto, ma non è stato in grado di chiarirlo. Tale incapacità di ripudiare l’antisemitismo quando viene data una chiara opportunità di farlo è profondamente inquietante, è in contrasto con i valori della nostra organizzazione e costituisce un comportamento dannoso per la squadra”, una parte del comunicato del Brooklyn.
Sospeso il rapporto con la Nike
La vicenda ha portato altre conseguenze, come l’interruzione del rapporto commerciale con la Nile: “a Nike crediamo non ci sia spazio per nessuna dichiarazione d’odio e nessuna forma di antisemitismo. Per questo abbiamo deciso di sospendere con effetto immediato il nostro rapporto con Kyrie Irving così come il lancio delle sue nuove scarpe, le Kyrie 8. Siamo dispiaciuti e delusi dalla situazione e dall’impatto che questa può causare nei confronti di tutti”.