Settebello, che peccato! L’Italia ko in semifinale contro la Croazia, azzurri furiosi per l’arbitraggio

L'Italia della pallanuoto è fuori dall'Euopeo: gli azzurri sconfitti in semifinale dalla Croazia

SportFair

Grande delusione per il Settebello, sconfitto in semifinale all’Europeo dalla Croazia. L’Italia ha giocato una grande partita, ma è stata condizionata da alcune decisioni arbitrali nel finale. Il risultato di 10-11 lascia l’amaro in bocca agli azzurri. La squadra di Campagna ha iniziato con grande grinta, la Croazia risponde bene e chiude il primo quarto in vantaggio 2-3.

Il secondo quarto è ancora più equilibrato e il parziale è di 3-3. Ancora grande equilibrio nel terzo quarto con lo stesso risultato del secondo. Anche l’ultimo quarto si è concluso in partità (2-2), ma il punteggio è stato condizionato dalle decisioni arbitrali. A 2′ dal termine una decisione a favore della Croazia porta al rigore: carica su Nicosia, ma i fischietti decidono per un palla sotto del portiere e c’è la rete di Kharkov per l’11-10 definitivo.

“Non ne voglio parlare. Quel rigore è una vergogna. È un’esplusione, era un controfallo contro due. Ha fischiato addirittura un rigore quando era espulsione del croato!”, è la furia del Ct Campagna al termine della partita.

La cronaca

Di Fulvio istant gol dopo 30 secondi con l’alzo e tiro il suo prodotto di fabbrica (1-0). Primo extraman e e Kharkov pareggia col mancino (1-1). Non c’è tregua: Di Somma con deviazione trasforma la prima superiorità mentre la Croazia pareggia ancora in più con Basic (2-2). Sono passati solo 2’30 ma l’adrenalina è altissima. I croati provano a caricare a testa bassa, trovano tre extramen ma solo a quello doppio (fuori Di Fulvio e Di Somma) Marinic-Kragic la piazza nell’angolo per il primo vantaggio biancorosso (3-2). L’Italia sbaglia una doppia sul ribaltamento e si chiude il tempo.

Fondelli si mette in primo e al primo alzo e tiro pareggia (3-3) in apertura di seconda frazione. Ancora uomo in più (esce Dolce) e Marinic-Kragic fa doppietta con una deviazione decisiva della difesa (4-3). Due superiorità fallite per parte, poi ci pensa Marziali di tap-in su tiro di Damonte a riportare in pareggio i compagni (4-4). Eccolo il Settebello: sesto extraman, croati che collassano in difesa e Di Fulvio segna la doppietta dal perimetro (5-4). In un amen però la Croazia pareggia: l’alzo e tiro stavolta è di Basic che brucia per la prima volta a uomini pari gli azzurri (5-5). Alesiani perde palla con l’uomo in più, invece dall’altra parte Marinic-Kragic, on fire con una tripletta, insacca il quinto extraman su sette tentativi (6-5). Dolce fallisce in più e Marziali si fa buttare fuori per gioco violento a fine secondo tempo.

Al cambio campo Dolce non sfrutta una superiorità, mentre dall’altra parte si sblocca Zuvela ancora in più (6/9) per il 7-5. Campagna chiama timeout dopo l’extraman e scuote gli azzurri: Dolce schiaffo al volo su assist di Damonte e ancora un assolo di Di Fulvio (tris) portano gli azzurri in linea di galleggiamento (7-7). Nel momento migliore però riemergono i padroni di casa: ancora due falli gravi (Di Somma esce per tre falli) e i croati sono di nuovo +2 con la quaterna di Marinic-Kragic e la rete di Buric. Gli azzurri però non mollano: Biljaka esce per tre falli e Fondelli spara al centro il -1 che riaccende le speranze con otto minuti da giocare (8-9).

Di Somma è un gigante e si alza da posizione due piazzando il nuovo pari (9-9). Il gioco stagna, poi due lampi: Basic al volo viene imitato da Bruni sempre in più per il 10-10 con tre minuti da giocare. Così arriva l’episodio che risolve la partita: palla contesa a centro porta, fallo (?) di Dolce, rigore trasformato da Kharkov (11-10). Lo stadio è una bolgia. Presciutti spara sulle mani di Bijac il quindicesimo tentativo in più degli azzurri, poi ci prova Cannella ma il pallone finisce ancora sulle mani avversarie. Finisce con un’Italia generosa, aggressiva e, seppur imprecisa, sempre in partita. Per farla fuori ci sono volute espulsioni e decisioni arbitrali contestate, una bolgia da 9.000 persone, una grande Croazia e un super Bijac, ancora protagonista.

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