Massimiliano Luiu sulle orme di Tamberi: splendido argento nel salto in alto ai Mondiali U20 di Nairobi

Massimiliano Luiu ha conquistato la medaglia d'argento nel salto in alto ai Mondiali Under 20 di Nairobi, un risultato che dà continuità all'oro centrato da Tamberi a Tokyo

SportFair

Alle Olimpiadi di Tokyo lo splendido oro di Tamberi, ai Mondiali Under 20 di Nairobi lo splendido argento di Massimiliano Luiu. Il salto in alto italiano è in una botte di ferro per il prossimo decennio, merito non solo di Gimbo ma anche dell’atleta sassarese che conquista la prima medaglia azzurra nella rassegna iridata in Kenya. Il sardo sale sul secondo gradino del podio grazie al record personale di 2,17, misura ottenuta al primo tentativo. Oro all’israeliano Yonathan Kapitolnik (2,26), bronzo invece al polacco Mateusz Kolodziejski (2,17).

Foto di Diego Azubel / EPA / Ansa

La crescita di Luiu

Gara senza errori fino alla quota decisiva per Luiu, che si migliora di un centimetro nell’occasione più importante della stagione. Un mese fa agli Europei U20 di Tallinn era stato il primo degli esclusi dalla finale con 2,13 mentre nel 2019, in maglia azzurra, Luiu si era piazzato quarto da allievo a Baku, nel Festival olimpico della gioventù europea. È la prima medaglia azzurra nell’alto maschile ai Mondiali under 20, dove invece al femminile sono salite sul podio Alessia Trost (oro nel 2012) ed Elena Vallortigara (bronzo nel 2010). Tra gli under 18 va ricordato invece l’oro iridato di Stefano Sottile nel 2015 e l’argento di Erika Furlani nel 2013.

Le parole di Luiu

Queste le parole di Massimiliano Luiu dopo l’argento conquistato a Nairobi: “ci ho sperato ma non ci credevo, è una medaglia inaspettata. Ho sfruttato una grande occasione qui a Nairobi, fare il personale ai Mondiali è qualcosa di impressionante. Ho sentito una carica assurda, compagni fantastici in tribuna, cosa chiedere di più? Mi ha ispirato Gimbo Tamberi e la sua finale, la medaglia condivisa con Mutaz Barshim, due mostri del salto in alto e dell’atletica. Ho iniziato perché i miei fratelli facevano atletica e mi ha spinto a provarla, prima mi divertivo con il mezzofondo, poi ho provato una gara nell’alto e mi è subito piaciuto. Il mio allenatore è sempre stato Crescenzio Carboni, un uomo fantastico“.

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