Prima la festa e poi le polemiche: guerra tra la Figc e il prefetto di Roma per la sfilata sul bus scoperto

E' bufera sulla Figc dopo quanto avvenuto lunedì a Roma, il prefetto Piantedosi ha accusato la Federazione di aver disatteso i patti sui festeggiamenti sul bus scoperto

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Passata la festa, adesso spazio alle polemiche dopo quanto accaduto a Roma nella giornata di lunedì 12 luglio, all’indomani della vittoria dell’Italia a Wembley contro l’Inghilterra. Il bus scoperto su cui i giocatori hanno sfilato per le vie della Capitale non era stato autorizzato dalla prefettura, per evitare assembramenti e favorire l’aumento dei contagi. Invece, la Figc ha deciso di disattendere gli accordi presi, scatenando la furia del prefetto Matteo Piantedosi: “avevamo negato il permesso per il bus, ma i patti non sono stati rispettati. Si doveva festeggiare, ma con modalità diverse. La Figc chiedeva di consentire agli atleti della Nazionale di fare un giro per Roma su un autobus scoperto, ma è stato spiegato chiaramente che non era possibile” le parole del prefetto ai microfoni del Corriere della Sera. “Abbiamo detto che non potevamo autorizzarli. Dovevamo gestire il passaggio dal Quirinale a Palazzo Chigi cercando di conciliarlo con le esigenze di sicurezza legate alla pandemia e dunque evitare in ogni modo assembramenti”.

Bus scoperto
Foto di Angelo Carconi / Ansa

Accordi disattesi

Il prefetto ha poi proseguito, sottolineando come avesse accettato di montare un palco a piazza del Popolo continuando a negare l’autorizzazione per il bus: “lunedì mattina la Figc ha riproposto diverse soluzioni ultima delle quali quella di utilizzare una pedana da montare in piazza del Popolo, in pieno centro a Roma, dove far salire i giocatori che in questo modo potevano festeggiare con i tifosi. L’abbiamo autorizzato, ritenendo che potesse essere una mediazione praticabile perché ci consentiva di tenere sotto controllo la folla in un unico luogo, verificando anche che le persone indossassero le mascherine come prevede il decreto in vigore quando ci sono gli assembramenti. Abbiamo spiegato a tutti che le valutazioni non erano cambiate. Abbiamo pensato che avrebbero fatto fermare i giocatori davanti a palazzo Chigi dopo l’incontro con il presidente del Consiglio Mario Draghi. Ci avevano assicurato che il trasferimento sarebbe avvenuto con un autobus coperto. Invece poco dopo l’uscita dal Quirinale si è aggregato un autobus scoperto con la livrea e le scritte dedicate ai campioni d’Europa. Hanno sostenuto che c’era comunque già molta folla per le strade ed era forte intenzione dei calciatori di proseguire i festeggiamenti con l’effettuazione di un giro su un autobus scoperto. C’erano migliaia di persone in attesa del giro in autobus, vietarlo avrebbe potuto creare problemi di ordine pubblico“.

Bus scoperto
Foto di Claudio Peri / Ansa

Il ruolo di Chiellini e Bonucci

Il prefetto poi ha indicato in Chiellini e Bonucci come i due calciatori che hanno spinto per far sì che la squadra sfilasse tra le vie di Roma: “mi risulta che Chiellini e Bonucci hanno rappresentato con determinazione il loro intendimento al personale in servizio d’ordine, a quel punto non si è potuto far altro che prendere atto della situazione e gestirla nel miglior modo possibile. La complessità e la delicatezza è testimoniata dalle immagini da cui si può vedere che praticamente solo le forze di polizia indossavano la mascherina. Tutto quello che è successo ci ha profondamente amareggiati; da un anno a questa parte, anche nei periodi più difficili, a Roma abbiamo sempre cercato di applicare le misure anti-covid stimolando la collaborazione dei cittadini e delle categorie produttive piuttosto che imporre misure draconiane“.

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